[22/09/2011] News

La Notte dei Ricercatori Ue: dall'Uomo Ragno alla produzione di trombe d'aria, cercando di risolvere un omicidio

Il 23 settembre a Roma e Cracovia, durante la Notte dei ricercatori Ue, arrivata quest'anno alla sua sesta edizione, gli aspiranti "poliziotti CSI" potranno unirsi ad alcuni  specialisti per risolvere un rompicapo poliziesco su un omicidio con l'aiuto di test del Dna e di profili psicologici.  A Roma ci sarà anche una macchina cilindrica alta 2 metri,  costruita appositamente per la Notte dei Ricercatori, che consentirà ai visitatori dei planetario di generare piccole trombe d'aria e di comprendere questo e altri fenomeni naturali.

Nella capitale di Cipro, Nicosia, alcuni scienziati spiegheranno quanto sia possibile realmente diventare come l'Uomo Ragno e scalare pareti verticali grazie ai "nanomateriali".

Insomma, in  almeno 320 città europee il 23 settembre centinaia di ricercatori di discipline scientifiche diverse esporranno il proprio lavoro al pubblico e illustreranno l'importanza della ricerca e dell'innovazione nella vita quotidiana.

La Notte dei Ricercatori è una delle più popolari iniziative dell'Ue; è destinata al grande pubblico, in particolare alle famiglie, ai giovani e a coloro che non riescono a guardare a sé stessi come a degli appassionati di scienza. L'idea è di avvicinarsi al mondo della scienza in modo sperimentale e divertente.  Dal 2005, l'Ue ha investito 16,5 milioni di euro nel sostegno alla Notte dei Ricercatori. In 5 anni, grazie alle campagne di sensibilizzazione, le manifestazioni hanno attirato 1,5 milioni di visitatori e raggiunto vari milioni di abitanti. L'Ue ha erogato 4 milioni di euro per la Notte dei Ricercatori del 2010, e un importo analogo lo verserà anche quest'anno.

La Notte dei Ricercatori è finanziata attraverso le "Azioni Marie Curie" dell'Ue nate per promuovere la mobilità, la formazione e lo sviluppo della carriera dei ricercatori. Nel 2010 l'iniziativa ha attirato 600.000 visitatori. In molti casi la Notte dei Ricercatori sarà l'occasione per coprire strutture di ricerca solitamente non aperte al pubblico, come i laboratori e i centri di ricerca, per utilizzare le tecnologie e gli strumenti più recenti sotto la guida di scienziati, per partecipare ad esperimenti, concorsi, quiz e seguire dimostrazioni e simulazioni.

Androulla Vassiliou, commissaria europea per l'istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, sottolinea che «La Notte dei Ricercatori dà agli scienziati la possibilità di rivolgersi ai cittadini e al pubblico per trasmettere l'esperienza del mondo della scienza. Durante questa serata unica nel suo genere tutti possono sentirsi uno scienziato. Non riesco a immaginare un modo migliore per stimolare giovani attratti dalla scienza e interessati alla possibilità di una carriera nella ricerca».  

La Commissione europea in una nota diffusa oggi evidenzia che «Il valore che la ricerca e innovazione rappresentano per la società e l'economia è stato da tempo riconosciuto dalla Ue  che, per il periodo 2007-2013, sta investendo più di 50 miliardi di euro nella ricerca. Per il periodo 2014-2020, la Commissione propone di stanziare 80 miliardi di euro per progetti di ricerca al fine di promuovere la creazione di posti di lavoro e rendere l'Europa più competitiva. Tra il 2007 e il 2013, l'UE ha stanziato, attraverso il Settimo programma quadro di ricerca (7° PQ), oltre 50 miliardi di euro per la ricerca. 4,7 miliardi di euro sono destinati alle Azioni Marie Curie e 309 milioni di euro all'Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia. Nel 2012, L'Ue stanzierà 7 miliardi di euro in sostegno alla ricerca. Nell'ambito della Strategia Europa 2020, gli Stati membri si sono impegnati a investire entro il 2020 il 3% del Pil nella ricerca (1% di provenienza pubblica e 2% da investimenti delle imprese). Se l'Ue vuole raggiungere questo obiettivo, saranno necessari altri incrementi che potranno creare così fino a 3,7 milioni di posti di lavoro e dar luogo a circa 800 miliardi di euro di ulteriore Pil annuale. Nell'ambito della Strategia Europa 2020 per la crescita e l'occupazione, l'Europa continuerà ad investire sempre più nella ricerca. Per il prossimo periodo di spesa (2014-2020), la Commissione propone un aumento del finanziamento del 46% fino a 80 miliardi di euro, rispetto ai 55 miliardi per il periodo 2007-13. Nel quadro di questa proposta, la quota della ricerca e dell'innovazione nel bilancio Ue aumenterebbe fino all'8,5% circa, rispetto al 6,7% del 2013.

L'Italia è in forte ritardo rispetto a questi obiettivi: nel 2009 eravamo a solo l'1,27% del Pil, peggio di noi hanno fatto solo Cipro e Lettonia (0,46%); Romania (0,47), Slovacchia (0,48), Bulgaria (0,53), Malta (0,54), Lituania (0,84), Ungheria (1,15), Polonia (0,68), si tratta di due piccioli Stati insulari e dei Paesi dell'ex blocco sovietico (e nemmeno tutti). Gli altri Paesi dell'Europa occidentale fanno tutti meglio di noi e siamo lontanissimi dal 3,96% del Pil che la Finlandia spende in ricerca, o dal 3,62 della Svezia, il 3,02 della Danimarca e il 2,82 della Germania..     

Verso la fine dell'anno, la Commissione europea presenterà proposte più dettagliate per il nuovo programma Ricerca e innovazione ("Orizzonte 2020"), che comprenderà le Azioni Marie Curie e l'Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia.

Per  conoscere tutte le iniziative italiane dalla Notte dei Ricercatori Ue:

http://ec.europa.eu/research/researchersnight/researchersnight2011/events_en.htm

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