[20/09/2011] News

Istruzione e formazione nel settore dell'energia nucleare elementi essenziali per la sicurezza

L'Ue elabora la prima relazione sulla situazione dell'istruzione e della formazione nel settore dell'energia nucleare. E lo fa con l'obiettivo di fornire un quadro per quanto possibile completo della situazione, per individuare le sfide attuali e per presentare il ventaglio di iniziative della comunità europea, nazionali e internazionali programmate o in corso capaci di rispondere nel modo più efficiente e sistematico possibile alle problematiche.

Il ruolo dell'energia nucleare è attualmente oggetto di un intenso dibattito a livello nazionale e internazionale e la decisione finale in materia spetta agli Stati membri (sia che si tratti di tenere le centrali in esercizio secondo i termini previsti o a lungo termine, sia che si tratti di aumentare la potenza, di costruire nuove centrali o di dismettere gradualmente quelle esistenti).  Ma sicuramente i recenti eventi di Fukushima (terremoto e tsunami dell'11 marzo 2011 in Giappone) suggeriscono di continuare a migliorare le varie politiche di informazione e formazione nel settore nucleare e di coordinarle su scala globale.

Dunque indipendentemente dall'opzione scelta, la disponibilità di un numero sufficiente di addetti esperti e ben formati - secondo l'UE - è fondamentale per utilizzare l'energia nucleare in modo responsabile. E questo vale per tutte le aree: progettazione, costruzione, gestione, disattivazione, ciclo dei combustibili, gestione dei rifiuti e protezione dalle radiazioni.

Istruzione e formazione sono elementi centrali per assicurare il benessere nell'Unione europea. In questo senso "Un'agenda per nuove competenze e per nuovi posti di lavoro" rappresenta una delle sette iniziative faro messe in campo dalla Commissione europea nel quadro della sua strategia Europa 2020, mirata a creare una migliore corrispondenza tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, anche tramite la mobilità dei lavoratori.

In generale all'Ue le iniziative già avviate appaiono promettenti e altamente apprezzate. Anche se è ovvio che le sfide a livello universitario e post laurea dovranno essere affrontate principalmente a livello nazionale, il valore aggiunto delle iniziative dell'Unione è sempre più riconosciuto a livello governativo, normativo e industriale.

Al fine di migliorare ulteriormente la situazione - a detta dell'UE - si dovrebbero sfruttare tutte le opportunità e le opzioni disponibili per accrescere l'efficacia mediante l'utilizzo delle sinergie e della cooperazione. In tale contesto l'iniziativa della "Scuola europea per la sicurezza nucleare" dovrebbe avere un valore complementare, capace di stimolare nuove sinergie e di potenziare i programmi postuniversitari in collaborazione con le più importanti università d'Europa.

Le istituzioni dell'Unione offrono già un ampio ventaglio di offerte, che garantiscono la continuità delle attività di generazione di conoscenze e di sviluppo delle competenze a livello europeo. Per esempio la Rete europea di formazione in campo nucleare (Enen) contribuisce a rendere più invitanti gli studi universitari, ad armonizzare i piani curricolari dei master europei in discipline nucleari e a istituire un quadro per il riconoscimento reciproco. Così come mira a favorire e rafforzare le relazioni tra università, organizzazioni di ricerca, autorità normative, imprese e tutte le altre organizzazioni che integrano le attività nazionali. E inoltre cerca di stimolare le azioni per l'apprendimento permanente avvalendosi del feedback operativo del settore ed esplorando nuove discipline scientifiche, come la governance del rischio e della sicurezza nucleare.

In questo quadro, e in conseguenza degli eventi di Fukushima, altre iniziative di formazione saranno presentate nel prossimo futuro nell'ambito del Programma quadro Euratom per rafforzare ulteriormente la cultura della sicurezza nucleare in tutta Europa, con particolare attenzione per l'elemento umano nelle situazioni di crisi, e per favorire la comprensione da parte del pubblico delle tecnologie di fissione nucleare e delle problematiche generali attinenti la protezione dalle radiazioni.

Però, manca ancora una valutazione completa che indichi se le iniziative avviate a livello nazionale o internazionale siano pienamente commisurate, in termini qualitativi o quantitativi, ai fabbisogni reali. Tanto che anche l'impatto degli eventi di Fukushima sulle tendenze della domanda e dell'offerta di risorse umane nel settore dell'energia nucleare non è ancora stato valutato.

Da questo punto di vista l'osservatorio europeo sulle risorse umane nel settore dell'energia nucleare (Ehro-n) - istituito nel 2009 e preposto a fornire regolarmente dati qualificati e ad analizzare i fabbisogni e le tendenze di breve, medio e lungo termine nella domanda e nell'offerta di risorse umane - rappresenta secondo l'Ue l'iniziativa giusta per colmare questa lacuna, soprattutto perché è in grado di assicurare il monitoraggio e l'analisi continua delle sfide future. Ehro-n potrà costituire la fonte di informazioni centrale per tutte le parti europee interessate a ottimizzare e riunire le iniziative avviate. Per tale motivo gli Stati membri sono invitati a dare pieno sostegno alla Commissione nello sviluppo di questo promettente strumento.

L'Ue elabora la prima relazione sulla situazione dell'istruzione e della formazione nel settore dell'energia nucleare. E lo fa con l'obiettivo di fornire un quadro per quanto possibile completo della situazione, per individuare le sfide attuali e per presentare il ventaglio di iniziative della comunità europea, nazionali e internazionali programmate o in corso capaci di rispondere nel modo più efficiente e sistematico possibile alle problematiche.

Il ruolo dell'energia nucleare è attualmente oggetto di un intenso dibattito a livello nazionale e internazionale e la decisione finale in materia spetta agli Stati membri (sia che si tratti di tenere le centrali in esercizio secondo i termini previsti o a lungo termine, sia che si tratti di aumentare la potenza, di costruire nuove centrali o di dismettere gradualmente quelle esistenti).  Ma sicuramente i recenti eventi di Fukushima (terremoto e tsunami dell'11 marzo 2011 in Giappone) suggeriscono di continuare a migliorare le varie politiche di informazione e formazione nel settore nucleare e di coordinarle su scala globale.

Dunque indipendentemente dall'opzione scelta, la disponibilità di un numero sufficiente di addetti esperti e ben formati - secondo l'UE - è fondamentale per utilizzare l'energia nucleare in modo responsabile. E questo vale per tutte le aree: progettazione, costruzione, gestione, disattivazione, ciclo dei combustibili, gestione dei rifiuti e protezione dalle radiazioni.

Istruzione e formazione sono elementi centrali per assicurare il benessere nell'Unione europea. In questo senso "Un'agenda per nuove competenze e per nuovi posti di lavoro" rappresenta una delle sette iniziative faro messe in campo dalla Commissione europea nel quadro della sua strategia Europa 2020, mirata a creare una migliore corrispondenza tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, anche tramite la mobilità dei lavoratori.

In generale all'Ue le iniziative già avviate appaiono promettenti e altamente apprezzate. Anche se è ovvio che le sfide a livello universitario e post laurea dovranno essere affrontate principalmente a livello nazionale, il valore aggiunto delle iniziative dell'Unione è sempre più riconosciuto a livello governativo, normativo e industriale.

Al fine di migliorare ulteriormente la situazione - a detta dell'UE - si dovrebbero sfruttare tutte le opportunità e le opzioni disponibili per accrescere l'efficacia mediante l'utilizzo delle sinergie e della cooperazione. In tale contesto l'iniziativa della "Scuola europea per la sicurezza nucleare" dovrebbe avere un valore complementare, capace di stimolare nuove sinergie e di potenziare i programmi postuniversitari in collaborazione con le più importanti università d'Europa.

Le istituzioni dell'Unione offrono già un ampio ventaglio di offerte, che garantiscono la continuità delle attività di generazione di conoscenze e di sviluppo delle competenze a livello europeo. Per esempio la Rete europea di formazione in campo nucleare (Enen) contribuisce a rendere più invitanti gli studi universitari, ad armonizzare i piani curricolari dei master europei in discipline nucleari e a istituire un quadro per il riconoscimento reciproco. Così come mira a favorire e rafforzare le relazioni tra università, organizzazioni di ricerca, autorità normative, imprese e tutte le altre organizzazioni che integrano le attività nazionali. E inoltre cerca di stimolare le azioni per l'apprendimento permanente avvalendosi del feedback operativo del settore ed esplorando nuove discipline scientifiche, come la governance del rischio e della sicurezza nucleare.

In questo quadro, e in conseguenza degli eventi di Fukushima, altre iniziative di formazione saranno presentate nel prossimo futuro nell'ambito del Programma quadro Euratom per rafforzare ulteriormente la cultura della sicurezza nucleare in tutta Europa, con particolare attenzione per l'elemento umano nelle situazioni di crisi, e per favorire la comprensione da parte del pubblico delle tecnologie di fissione nucleare e delle problematiche generali attinenti la protezione dalle radiazioni.

Però, manca ancora una valutazione completa che indichi se le iniziative avviate a livello nazionale o internazionale siano pienamente commisurate, in termini qualitativi o quantitativi, ai fabbisogni reali. Tanto che anche l'impatto degli eventi di Fukushima sulle tendenze della domanda e dell'offerta di risorse umane nel settore dell'energia nucleare non è ancora stato valutato.

Da questo punto di vista l'osservatorio europeo sulle risorse umane nel settore dell'energia nucleare (Ehro-n) - istituito nel 2009 e preposto a fornire regolarmente dati qualificati e ad analizzare i fabbisogni e le tendenze di breve, medio e lungo termine nella domanda e nell'offerta di risorse umane - rappresenta secondo l'Ue l'iniziativa giusta per colmare questa lacuna, soprattutto perché è in grado di assicurare il monitoraggio e l'analisi continua delle sfide future. Ehro-n potrà costituire la fonte di informazioni centrale per tutte le parti europee interessate a ottimizzare e riunire le iniziative avviate. Per tale motivo gli Stati membri sono invitati a dare pieno sostegno alla Commissione nello sviluppo di questo promettente strumento.

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