[16/09/2011] News

Gasdotto Trans-Caspio: Iran e Russia non vogliono che partecipi l'Ue

L'Iran condivide l'atteggiamento negativo della Russia contro la decisione presa il 12 settembre dal Consiglio europeo di negoziare l'accesso al Trans-Caspian gas pipeline (Tcgp-gasdotto Trans-Caspio).

Oggi l'ambasciatore iraniano a Mosca, commentando il recente incontro a Teheran tra il ministro dell'energia russo Sergei Chmatko e i ministro degli esteri della Repubblica islamica dell'Iran, Ali Akbar Salehi, ha spiegato che «i due Stati hanno la stessa o posizione. Non approvano questa decisione europea che porta danno agli interessi ecologici ed ostacola la partecipazione dei 5 Paesi rivieraschi al regolamento delle questioni relative al Caspio».

Insomma, Russia ed Iran, non vogliono che Kazakistan, Azerbgian e Turkmenistan non facciano quel che Mosca sta facendo con il gasdotto South Stream, con la Russia questa volta nel ruolo che l'Ucraina ha verso di lei: non vuole farsi aggirare dal gas centro-asiatico che ora controlla in gran parte e non vuole un concorrente per il mega-gasdotto sotto il Mar Nero che oggi  a Sochi Gazprom ha concordato di avviare con Eni, Edf e Wintershall. Il legame energetico tra Mosca e Teheran sembra sempre più saldo dopo l'avvio della prima centrale nucleare sciita. Le dichiarazioni dell'ambasciatore iraniano arrivano 3 giorni dopo quelle del ministro degli esteri russo: «La Russia è perlomeno stupefatta per la decisione europea di partecipare alla costruzione del gasdotto sotto il Mar Caspio del quale nessun Paese dell'Ue è rivierasco».

Il gasdotto Tcgp collegherà il Turkmenistan all'Azerbagian attraverserà il fondo del Mar Caspio, per trasportare dai 20 ai 30 miliardi di m3 di gas in Europa attraverso l'Azerbagian, aggirando la Russia attraverso la bestia nera di Mosca nel Caucaso: la Georgia. Il costo del progetto dovrebbe essere di 7,9 miliardi di euro. il gasdotto passerà da Tengiz (Kazakistan),Turkmenbachi (Turkmenistan), Baku (Azerbgian), Tbilisi (Georgia), Erzurum (Turchia). Il troncone Baku-Tbilisi-Erzurum è già operativo.

La Russia ha chiesto a tutti i Paesi del Caspio di esprimersi al riguardo e il più importante, popoloso e potente, l'Iran, ha risposto subito.

Secondo Mosca «I tentativi di ingerenza stranieri (leggi dell'Ue, ndr)  negli affari del Caspio, tanto più nei dossier sensibili per i 5 Paesi rivieraschi del Caspio, potrebbero seriamente complicare la situazione nella regione e ripercuotersi in maniera negativa sui negoziati a 5 suo nuovo status giuridico del Caspio».

Insomma la Russia considera il Caspio ancora un suo mare interno, come al tempo dell'Urss, che intende dominare in accordo con l'Iran al quale è concesso di controllare le rive meridionali. Altrimenti i ribelli Azerbaigian, Kazakistan e Turkmenistan dovranno fare i conti con la complicata situazione dei confini post-sovietici e con il guinzaglio stretto dei legami politici, militari ed economici che Mosca è pronta a tirare se l'area del Caspio pensa di rivolgersi all'Europa senza pagare (il solito) dazio.  

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