[15/09/2011] News toscana

Ombrone grossetano: Bramerini risponde al sindaco Bonifazi, «Gią effettuati molti lavori»

Nei giorni scorsi il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi ha lanciato un appello a tutti i livelli istituzionali per chiedere maggiore sicurezza idraulica per il fiume Ombrone e per la città. Immediata la risposta della Regione Toscana, che attraverso l'assessore all'ambiente Anna Rita Bramerini, ha fatto il punto su quanto realizzato e messo in programma per il principale fiume che attraversa la Maremma.

«Condividendo l'appello lanciato dal sindaco Bonifazi dico che diversi sono stati i lavori realizzati in questi anni per l'Ombrone - ha esordito l'assessore - Innanzitutto ricordo l'Accordo di Programma recentemente firmato da Regione Toscana e Ministero dell'ambiente con il quale sono stati previsti 5 milioni di euro per interventi la cui progettazione sarà ottimizzata sulla base dei risultati delle  indagini che hanno individuato "punti di debolezza" dell'argine.  L'argine è stato infatti recentemente interessato da una serie di indagini idrogeologiche, geofisiche, geotecniche e rilievo topografico, eseguite dalla provincia di Grosseto su un tratto di circa  7 chilometri per un importo lavori di oltre 400 mila euro. Indagini così approfondite  su un corso d'acqua non erano mai state realizzate prima in Toscana».

Per quanto riguarda invece i lavori già effettuati «ricordo l'ampliamento delle luci del ponte della Via Aurelia (Anas) e del ponte ferroviario, i rialzi e i ringrossi dell'argine destro del fiume nel tratto compreso fra  Ponte Tura e la ferrovia Roma-Pisa, la manutenzione straordinaria dell'argine destro nel tratto compreso tra la rampa di Grancia ed il ponte e il consolidamento dell'argine in destra idraulica a difesa dell'abitato della città fino a Ponte Tura».

L'assessore ha poi spiegato perché non è possibile "spostare" il fiume Ombrone in una categoria idraulica diversa. «Riguardo l'inserimento dell'Ombrone in una categoria diversa dall'attuale come richiede Bonifazi da tempo, questo non solo non risulta possibile perché la normativa vigente  non lo consente, ma soprattutto, per quanto riguarda la manutenzione delle seconde categorie, lo Stato non ci trasferisce più risorse da tre anni e l'Accordo di programma del novembre scorso è l'ultimo atto con il quale il governo stanzia risorse per nuove opere sulla difesa del suolo. Quindi, con i tempi che corrono, auspicare una  diversa classificazione, se finalizzata a ricevere finanziamenti dallo Stato, è un'operazione a perdere».

Proprio nel bacino dell'Ombrone grossetano che funziona da pilota su scala regionale, informa l'assessore, è stato promosso  un Tavolo tecnico per individuare specifiche soluzioni che facilitino e migliorino la manutenzione nelle zone a più alta vocazione agricola. «Il documento prodotto dal Tavolo tecnico è stato recentemente licenziato dal Comitato tecnico di Bacino e le soluzioni individuate saranno vagliate anche al fine di individuare le priorità e le risorse economiche necessarie per la loro attuazione coinvolgendo il comune. Peraltro, l'attuale fase di revisione della normativa regionale in materia di difesa del suolo e tutela delle risorse idriche e della costa, risulta particolarmente favorevole anche per l'individuazione di strumenti amministrativi innovativi, da proporre in via sperimentale per questo importante bacino idrografico toscano». Le conclusioni di Bramerini sottolineano come una maggior sicurezza idraulica si ottenga con il contributo di tutti non ultime le amministrazioni comunali.

«Stiamo tutti lavorando da tempo, pur con la criticità dovute alla scarsità delle risorse disponibili,  per la sicurezza dell'Ombrone consapevoli del ruolo importante che anche i comuni svolgono attraverso gli strumenti urbanistici e di governo del territorio escludendo nuove edificazioni nelle aree di bacino, zone notoriamente delicate che per questo devono rimanere libere da insediamenti».

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