[15/09/2011] News

Food safety day Ue: domande e risposte sullo spreco di cibo e sulla riduzione dei rifiuti alimentari

Oggi è il Food Safety Day e la Commissione europea ha pubblicato un interessante dossier sullo spreco di cibo e gli imballaggi delle derrate alimentari che parte dalla necessità di minimizzare le perdite di prodotti alimentari. Oggi il commissario Ue alla salute ed alla politica dei consumatori, Dalli, visiterà la Banque alimentaire di Bruxelles, l'International School of Brussels e il centro di ricerca petrolchimica della Total, dove si stanno sviluppando imballaggi alimentari bio-plastici.

«I rifiuti alimentari - spiega la Commissione - risultano dalla perdita di alimenti crudi o cotti, prima, durante o dopo la preparazione dei pasti in casa così come dai rifiuti degli alimenti durante la produzione, la fabbricazione, la distribuzione e la vendita al dettaglio e nei servizi di ristorazione.

Secondo le stime Ue, ogni cittadino europeo spreca circa 179 kg di cibo all'anno. In totale, Il "Preparatory study on food waste across EU 27" pubblicato dal Bio intelligence service nell'ottobre 2010, dice che «In totale, questo rappresenta circa 89 milioni di tonnellate ogni anno». Lo studio finanziato dall'Ue rivela che le famiglie sono responsabili di circa il 42% dello spreco alimentare, l'industrie alimentare del 39%, i dettaglianti del 5% e la ristorazione del 14 %.

La stima non tiene conto dello spreco di alimenti nel settore agricolo e dei rigetti di pesce a mare nel settore della pesca, quindi il totale dei rifiuti alimentari è ancora più alto: secondo l'Ue «I rifiuti alimentari dovrebbero elevarsi intorno ai 126 milioni di tonnellate (un aumento del 40%) nel 2020, se nessuna azione o misura preventiva supplementare sarà messa in atto». Secondo lo studio «Il cibo viene sprecato durante ognuna delle tappe della catena alimentare: di produttori, dagli industriali, dai circuiti di distribuzione, dai ristoranti o dai consumatori».

Lo spreco di alimenti ha cause diverse. Nell'industria è dovuto soprattutto alla sovra-produzione, ad un cattivo "targeting" del prodotto, come taglia o forma inadatta, e al deterioramento del prodotto o dell'imballaggio. Nella vendita al dettaglio, lo spreco deriva principalmente dalle normative di commercializzazione (problemi di aspetto o difetti di imballaggio), dalla cattiva gestione degli stock e dalle strategie di marketing, come le offerte "due prodotti al prezzo di uno".

Nelle famiglie il fenomeno può derivare da una mancanza di percezione della quantità di cibo sprecato e del costo che questo spreco ha per l'ambiente e per l'economia. «L'ignoranza della maniera di utilizzare efficacemente il cibo (per esempio riutilizzando gli avanzi o cucinando con gli ingredienti disponibili) contribuisce così, proprio come la mancanza di pianificazione degli acquisti e la cattiva lettura dei dati di scadenza, allo spreco alimentare domestico», sottolinea la Commissione Ue.

Anche il settore della ristorazione contribuisce a questo spreco: «Dovuto al fatto che propone solo porzioni standardizzate (mentre gli individui hanno bisogni differenti), che gli è difficile prevedere il numero esatto di clienti e che non è ancora abitudine degli europei portarsi a casa i resti di un pasto al ristorante».

Si può limitare al massimo lo spreco alimentare? Secondo l'Ue si, ma è essenziale coinvolgere tutti i protagonisti della catena agroalimentare e affrontare in maniera mirata le diverse cause dello spreco.

Il problema è che la presa di coscienza di questo spreco è molto debole e che per cambiare i comportamenti deve prima crescere, se si vuole ridurre nel tempo lo spreco in maniera importante. Secondo la commissione «Le scuole, per esempio, possono giocare un ruolo importante. Anche le banche alimentari svolgono un ruolo nella diminuzione dello spreco, recuperando I surplus alimentari presso dei dettaglianti/grossisti, dei panifici, delle aste e degli individui per mezzo di collette nazionali e locali per ridistribuirli alle organizzazioni caritatevoli».

L'altro problema posto da qualcuno è se la diminuzione dello spreco alimentare nei Paesi ricchi possa avere delle conseguenze nefaste sulla sicurezza alimentare, una preoccupazione che dimostra in realtà l'impazzimento del sistema. La Commissione è convinta che «Garantire la sicurezza alimentare è la priorità assoluta, ma è possibile ridurre lo spreco alimentare senza comprometterla né compromettere le norme igieniche. Al contrario, la riduzione dello spreco concorre spesso in maniera considerevole alla sicurezza alimentare. In questo contesto, informare i consumatori, per esempio riguardo ai dati di scadenza che figurano sulle etichette ("Da consumare preferibilmente prima " e " da consumare fino al") e riguardo alla conservazione degli alimenti refrigerati, favorisce sia la sicurezza alimentare che la riduzione dei rifiuti».

La Commissione europea propone un decalogo, «Consigli semplici che vi aiuteranno a ridurre i rifiuti alimentari, a risparmiare soldi e a proteggere l'ambiente». Eccolo:

1. Preparate i vostri acquisti: pianificate i vostri pasti per una settimana. Verificate gli ingredienti di cui disponete nel vostro frigorifero e nella vostra dispensa, poi stabilite una lista degli acquisti da fare, che limiterete ai prodotti che vi mancano. Nel negozio, limitate i vostri acquisti ai prodotti della lista. Non lasciatevi tentare delle offerte e non acquistate quando avete fame: rientrerete con più di quel che vi occorre. Acquistate frutta e verdura sfusi e non pre-imballati, al fine di comprare esattamente la quantità necessaria.

2. Verificate le date: scegliete i prodotti che comportano delle date limite che corrispondono alle vostre date di consumo di prodotti o prevedete di acquistare il prodotto il giorno in cui ne avrete bisogno. Fate attenzione alle menzioni relative alle date: la menzione "Da consumarsi entro" significa che il prodotto alimentare è consumabile fino alla data indicata (per esempio, per la carne ed il pesce), mentre la menzione "Da consumarsi preferibilmente prima" indica fino a quale data il prodotto mantiene la qualità attesa. I prodotti alimentari etichettati "Da consumarsi preferibilmente prima" possono essere consumati senza rischi anche dopo la data indicata.

3. Gestite il vostro budget: sprecare dei prodotti alimentari è una perdita di denaro.

4. Siate attenti all'igiene del vostri frigorifero: verificate le giunture e la temperatura del vostro frigorifero. I prodotti alimentari devono essere conservati tra 1 e 5 gradi Celsius per mantenere la freschezza e la loro durata massima.

5. Assicurate una rotazione dei prodotti: quando acquistate nuove derrate alimentari, mettetele dietro gli articoli più vecchi nella vostra dispensa o nel vostri frigorifero, per ridurre il rischio di trovare dei prodotti ammuffiti nei compartimenti di stoccaggio.

6. Utilizzate I resti: invece di buttare i resti nel cassonetto, utilizzateli per i pasti del giorno dopo. Possono servire per un'altra cena o essere congelati per un'altra occasione. La frutta che comincia ad essere troppo matura può servire alla preparazione di frappé alla frutta o di crostate. Le verdure che cominciano ad essere appassite possono servire a fare delle zuppe.

7. Servite piccole quantità di cibo, dato che ciascuno può riservarsi una volta terminato il piatto.

8. Stoccate gli alimenti rispettando le istruzioni indicate nell'imballaggio.

9 Congelate: se mangiate solo una piccola quantità di pane, congelatelo e ritirate solo le fette necessarie dal congelatore qualche ora prima dei pasti, Nella stessa maniera, dividete i piatti che avete cucinato in porzioni e congelatele in modo da avere dei pasti già preparati per le sere che siete troppo stanchi per cucinare.

10. Fate del compost: alcuni rifiuti alimentari sono inevitabili. Perché non prevedere un bidone per il compost pour gli scarti di frutta e verdura? In qualche mese, questi rifiuti costituiranno un compost prezioso e ricco per le vostre piante. Se avete dei rifiuti di alimenti cotti, una compostiera da cucina farà al caso vostro. Metteteci I vostri rifiuti, cospargete con dei microbi speciali e lasciate fermentare. L'humus ottenuto potrà essere utilizzato per le piante da appartamento o per il giardino.

 

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