[12/09/2011] News

Al via i negoziati sul Trans Caspian Pipeline System per portare il gas asiatico nell'Ue

Oggi l'Unione europea ha adottato un mandato per negoziare un trattato legalmente vincolante tra Ue, Azerbaigian e Turkmenistan a costruire il Trans Caspian Pipeline System.

In una nota la Commissione europea sottolinea che «questa è la prima volta che l'Unione europea ha proposto un trattato a sostegno di un progetto di infrastruttura». Il trattato con l'Ue si concluderà solo dopo la decisione di tutti i 27 Stati membri che la Commissione conduca i negoziati con i due Paesi ex sovietici del Mar Caspio a nome di tutti.

La decisione di oggi è una diretta ricadute della visita del presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso e del commissario all'energia Günther Oettinger a Baku e Ashgabat nel gennaio 2011, dove hanno incontrato il presidente azero Aliyev e quello turkmeno Berdimuhamedov.

Secondo l'Ue questo accordo «costituisce una pietra miliare nella realizzazione del Corridoio Sud, ed è la prima decisione operativa, come parte di una strategia coordinata e unitaria sull'energia esterna, come proposto nella Commissione europea nella  comunicazione sulla sicurezza dell'approvvigionamento energetico e la cooperazione internazionale, "La politica energetica dell'UE politica: relazioni con i partner oltre i nostri confini", adottata il 7 settembre». Nel gennaio 2011, Barroso aveva già firmato una dichiarazione congiunta con il presidente azero Aliyev che sosteneva l'allocazione rapida verso l'Ue del  gas disponibile nei giacimenti dell'Azerbaigian

Oettinger ha detto che «Per l'Europa è ora di parlare con una sola voce: il gasdotto trans-caspico è un grande progetto all'interno del Southern Corridor, per portare nuove fonti di gas verso l'Europa, abbiamo l'intenzione di raggiungerlo il prima possibile. L'accordo Trans-Caspian Pipeline la base per la costruzione di un gasdotto sottomarino di collegamento dal Turkmenistan all'Azerbaigian, ed a sua volta collegherà questo gasdotto alle infrastrutture che porteranno il gas dall'Asia Centrale verso l'Ue».

Esattamente quello che i russi vedono come il fumo negli occhi: la possibilità di aggirarli attraverso Azerbaigian e Georgia, permettendo all'Ue di attingere direttamente alle riserve centroasiatiche, in quello che Mosca continua a considerare il suo giardino di casa post-sovietico degli idrocarburi.

Le discussioni con l'Azerbaigian e il Turkmenistan si concentreranno anche su un trattato che definisca gli impegni giuridici tra l'Ue e i due Paesi del Mar Caspio, gli accordi bilaterali necessari per Turkmenistan e l'Azerbaigian,  per ottenere l'avvio, la costruzione, e il funzionamento della trans-Caspian pipeline e il quadro giuridico che da applicare per riempire l'enorme condotta con il gas turkmeno, compresi naturalmente un adeguato riconoscimento degli accordi commerciali

Azerbaigian e Turkmenistan, facendo preoccupare molto i russi, si sono detti più che disponibili a rifornire in proprio il gas all'Ue e l'Ue, sfidando mosca e facendo così un salto nel cuore dell'Asia e dell'ex impero sovietico, si è detta pronta dare «Il sostegno politico e legale perche le forniture di gas vengano attuate».

La battaglia con Mosca non si farà attendere: il Corridoio Sud è pensato per rifornire l'Europa con il gas del l bacino del Caspio e del Medio Oriente (pensando anche a quello iraniano e irakeno), per «Aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento per le famiglie e l'industria europea da fonti di gas e diversificare le rotte, riducendo al minimo la dipendenza da pochi fornitori e i potenziali tagli di gas», come dice la Commissione Ue pensando alla dipendenza dal gas russo e al passaggio dall'Ucraina o dal nuovo North Stream soitto il Mar Baltico.

Negli ultimi mesi l'Ue ha avuto confronti regolari cion l'Ac zerbaigian e il Trkmenista (non proprio due esempi di democrazia, ma quando c'è il gas e il petrolio si perdona tutto....), che dovrebbero essere tra i potenziali fornitori del gasdotto Nabucco, dell' Itgi (l'interconnessione Turkia-Grecia-Italia) e della Tap (Trans-Adriatic Pipeline). Tutte cose che riguardano direttamente il nostro Paese, che però non rinuncia a tenere aperte le porte ai russi ed ai loro progetti alternativi.

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