[12/09/2011] News

Piombo o cadmio possono essere ancora utilizzate in determitate apparecchiature elettriche ed elettroniche

La Commissione europea, con decisione pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea di sabato modifica la direttiva sulla restrizione dell'uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche. In particolare ritocca l'allegato della direttiva sulle esenzioni relative alle applicazioni di piombo o cadmio per adeguarlo al progresso tecnico.
E questo perché la sostituzione del piombo in materiali ceramici dielettrici Pzt di condensatori appartenenti a circuiti integrati o a semiconduttori discreti è ancora tecnicamente impossibile. Così come lo è la sostituzione del cadmio in fotoresistori per optoaccoppiatori analogici utilizzati in apparecchiature audio professionali.

L'uso di tali materiali, dunque, viene esentato dal divieto generale. Un'esenzione, però, limitata nel tempo in quanto sono in corso ricerche su tecnologie prive di cadmio ed entro i prossimi tre anni potrebbero essere disponibili soluzioni sostitutive.

In Europa vige il divieto generale dell'uso di piombo e cadmio nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul mercato dopo il 1° luglio 2006. E' la direttiva del 2003 che fissa tale divieto nell'intento, non solo di ravvicinare le legislazioni degli Stati membri sulle restrizioni dell'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, ma anche nell'intento di contribuire alla tutela della salute umana e al recupero e allo smaltimento ecologicamente corretto dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche

Comunque, la direttiva oltre a prevedere il divieto identifica delle esenzioni. Sulla base di una proposta della Commissione, non appena disponibili le prove scientifiche, il Parlamento europeo e il Consiglio decidono - conformemente ai principi della politica in materia di sostanze chimiche stabiliti nel 6 programma d'azione in materia ambientale - sul divieto di altre sostanze pericolose e sulla loro sostituzione con sostanze alternative più rispettose dell'ambiente, che assicurino almeno lo stesso livello di protezione dei consumatori.

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