[12/09/2011] News

Oxfam e Wwf sul trasporto marittimo: da problema a soluzione per il cambiamento climatico

Con il rapporto "Out of the Bunker - Time for a fair deal on shipping emission", Oxfam e Wwf rivolgendosi all'Ue, affermano che è giunto il momento per un accordo sulle emissioni del trasporto marittimo internazionale. Il tema secondo le due associazioni dovrebbe essere messo al centro delle discussioni alla conferenza dell'Onu sul cambiamento climatico che si terrà a Durban (Sudafrica) alla fine dell'anno.

«Le emissioni totali del trasporto marittimo internazionale - è scritto nel rapporto - sono circa il 3% delle emissioni globali, superiori al totale delle emissioni provenienti dalla Germania e circa il doppio di quelle dell'Australia. Una sola nave è in grado di produrre più emissioni in un anno rispetto a molti piccoli stati insulari».

Secondo Oxfam e Wwf è necessario applicare un prezzo al carbonio prodotto dal trasporto marittimo internazionale e l'Ue dovrebbe negoziare un accordo per affrontare le crescenti emissioni di gas serra prodotte dal settore ed aumentare di miliardi di dollari gli aiuti ai paesi in via di sviluppo per affrontare i cambiamenti climatici, senza colpire le loro economie.

«L'Europa - ha dichiarato Elisa Bacciotti, di Oxfam Italia - non ha bisogno di agire unilateralmente sulle emissioni dei trasporti marittimi. La Ue è perfettamente in grado di arrivare a un accordo equo e globale. E' tempo per il trasporto marittimo di diventare parte della soluzione del cambiamento climatico, non una grossa parte del problema». Secondo la proposta delle due associazioni, l'applicazione di un prezzo del carbonio di 25 dollari per tonnellata di carburante per le navi (combustibile bunker) aiuterebbe a ridurre le emissioni e a generare 25 miliardi dollari all'anno entro il 2020.

Il finanziamento potrebbe essere utilizzato sia per compensare i paesi in via di sviluppo per le spese di importazione, marginalmente più elevate, che potrebbero derivare dal prezzo del carbonio, sia per fornire più di 10 miliardi di dollari all'anno al Fondo verde per il clima (Gcf). Secondo i numeri forniti nel rapporto, il prezzo del carbonio aumenterebbe i costi del commercio globale dello 0,2% (l'equivalente di soli 2 euro per ogni 1000 euro scambiati).

Il Sudafrica, i cui costi di importazione potrebbero aumentare dello 0,14% come risultato della manovra, potrebbe ricevere un risarcimento pari a circa 200 milioni di dollari all'anno, mentre il Bangladesh, i cui costi di importazione dovrebbero aumentare di 0,19% dovrebbe ricevere 40 milioni di dollari all'anno, in aggiunta alle entrate provenienti dal Fondo verde per il clima.

«La conferenza sul clima di Durban quest'anno offre l'occasione ideale per un accordo globale sul trasporto marittimo - ha sottolineato Mariagrazia Midulla, responsabile della politica climatica ed energetica del Wwf Italia - Questo dovrebbe essere uno dei pilastri per un pacchetto di risultati forti da raggiungere a Durban, in grado di mettere il mondo sulla strada per evitare cambiamenti climatici dirompenti».

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