[08/09/2011] News

Un killer nel buio. Come i pulcini armati di uccelli indicatori eliminano la covata ospite

Claire N. Spottiswoode, del dipartimento di zoologia dell'università di Cambridge, e Jeroen Koorevaar, del Percy FitzPatrick institute, Centre of Excellence, dell'università di Cape Town, probabilmente quando hanno iniziato a studiare nelle abitudini nidificatorie parassitarie dell'uccello indicatore, non si aspettavano di imbattersi in un serial killer geneticamente programmato. L'indicatore afrotropicale maggiore (Indicator indicator) era noto per le sue notevoli interazioni con  altre specie e presenta un mutualismo unico con gli esseri umani, il suo nome deriva (che in inglese è addirittura honeyguide) dal fatto che guida i raccoglitori di miele agli alveari delle api, ma nessuno si aspettava che questo "servizievole" uccello, noto per essere un parassita, fosse anche un killer così virulento e precoce.

Nello studio " A stab in the dark: chick killing by brood parasitic honeyguides", pubblicato su Biology Letters i due ricercatori spiegano che «I più virulenti parassiti delle covate aviarie devono obbligatoriamente uccidere i giovani ospiti subito dopo la schiusa, assicurandosi così il monopolio della cura dei genitori ospitanti. Mentre il comportamento di "sfratto" attuati dai cuculi (Cuculidae) è ben documentato, al comportamento di uccisione dell'ospite da parte dei pulcini degli uccelli indicatori (Indicatoridae) si è assistito solo una volta, 60 anni fa, e mai in situ, nei nidi di accoglienza. Qui, nel rapporto sull'indicatore afrotropicale maggiore forniamo le prime osservazioni dettagliate di come gli indicatori uccidono i  pulcini ospiti con i loro uncini appositamente adattati, sulla base di registrazioni video ripetute».

Le tecniche di parassitismo dei nidi da parte degli indicatori sono diverse: più di un adulto di uccello indicatore buca le uova all'interno del nido ospite prima di deporci le sue, ma in circa la metà dei nidi resta almeno un uovo integro e il "lavoro sporco" lo fa il terribile pulcino dell'indicatore dopo la schiusa del suo uovo.

Spottiswoode e Koorevaar  spiegano «Gli ospiti sono sempre nati dopo i pulcini indicatori e sono stati uccisi in poche ore. Nonostante sia cieco e nel buio più totale, l'indicatore ha attaccato i giovani del nido ospitante con morsi sostenuti, afferrandoli e scuotendoli. Un periodo di attacco di 1 - 5 minuti è stato sufficiente a causare la morte degli ospitanti, che è avvenuta tra 9 minuti e più di 7 ore dal primo attacco. Gli indicatori mordono anche le uova non schiuse e le mani degli uomini, ma solo raramente i genitori ospitanti  che gli danno da  mangiare».

I ricercatori hanno studiato gli indicatori maggiori nella regione di Choma, nella Zambia meridionale, ed hanno scoperto il feroce e singolare parassitismo dell'Indicator indicator. Il parassitismo nelle specie di uccelli assume forme diverse, alcune specie vengono covate insieme ai pulcini delle specie ospitanti senza causare troppi problemi, in altre il giovane parassita uccide attivamente i suoi fratelli adottivi, assicurandosi così tutte le attenzioni dei genitori adottivi, è il caso dei cuculi  europei, tra i quali il ben studiato comune Cuculus canorus: il parassita scaraventa uova e pulcini"concorrenti"  fuori dal nidi.  I pulcini parassiti del cuculo neotropicale Tapera naevia e degli uccelli indicatori dell'Africa e dell'Asia uccidono i giovani delle specie ospitanti attaccandoli con gli uncini delle zampe appositamente modificati dall'evoluzione. Anche se l'uccisione da parte dei Tapera naevia non è stata mai documentata, ma dedotta dalle "armi" di cui sono dotati.

La biologia riproduttiva degli uccelli indicatori davvero tenebrosa e fino ad ora era praticamente sconosciuta, nonostante questi singolari adattamenti morfologici e comportamentali che sono assenti nelle specie simili non parassitarie, anche se un singolo uncino mascellare viene a volte usato da almeno una specie di gruccione (Meropidae) e di martin pescatore (Halcyonidae)  per aggredire un fratello della stessa specie.

I ricercatori spiegano che «I nidiacei di solo 5 delle 17 specie di indicatori non  sono mai stati osservati, ma dal momento che tutti, compreso il genere basale Prodotiscus, mostrano uncini e che i giovani ospiti non sono mai stati trovati al loro fianco, si presume che tutti sono stati uccisi dai parassiti della covata».

In Zambia a fare le spese di questi precoci serial killer sembra soprattutto il piccolo gruccione Merops pusillus, che nidifica in tane sotterranee di circa 0,5 m di lunghezza e a 0,2 - 0,5 sotto terra, in genere scavate nella parte superiore delle tane scavate dagli  oritteropi (Orycteropus afer ) e a volte negli scavi dei potamoceri (Potamochoerus larvatus).  I gruccioni depositano da 3 a 6 uova.

Per osservare il comportamento da killer seriale dei pulcini indicatori i ricercatori hanno inserito una telecamera a infrarossi alla fine del tunnel realizzato dai gruccioni. Il comportamento dell'uccisione immediata dei pulcini concorrenti non è stato osservato solo nei nidi dei gruccioni Merops pusillus ma anche  in quelli dei gruccioni a coda di rondine e di upupa africana che nidifica nelle cavità degli alberi. 

Sono stati tenuti sotto controllo 172 nidi di gruccione, 113 (65,7%, variando dal 56,5 al 70,1% secondo gli  anni) sono stati visitati da un indicatore, come rivelato dalla presenza di  un uovo indicatore  e/o dalle uova degli uccelli ospiti forate, ma 64 (56,6%) dei nidi visitati dai parassito sono stati subito abbandonati dai padroni di casa. L'uovo parassita è stato covato dagli ospiti in soli 49 casi (28,5%).

I terribili pulcini degli indicatori nascono sempre prima di quelli della specie parassitata e sono già pronti ad aggredire i loro fratellastri. I due ricercatori spiegano che «Alla schiusa, l'indicatore pesava circa 3 g, e possedeva uncini pienamente sviluppati ed ha subito tentato di morderci e dita quando sono stati maneggiati».  Così gli indicatori hanno il tempo di crescere e di diventare più grossi e forti dei pulcini della specie parassitata che vengono attaccati al buio e subito dopo la schiusa, quando i piccoli dio gruccione pesano meno di  2 grammi.

L'aggressione è brutale e somiglia a quella di un uccello rapace adulto: il pulcino vittima dell'indicatore viene letteralmente straziato a morsi e a colpi di uncino. La forza del morso dei piccoli indicatori implumi e notevole e ben percepibile anche quando attaccano le mani dei ricercatori.  

Secondo lo studio, si tratterebbe di un adattamento evolutivo all'ambiente ed alle nidificazioni nei tunnel scavati nel terreno che dimostra poca flessibilità rispetto alle specie ospitanti (dimostrata da altre specie come i cuculi) ma di successo: «Potremmo ipotizzare che gli indicatori sono intrappolati in una strategia ancestrale di estrema virulenza che impedisce loro di sfruttare tali opportunità adattative».

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