[08/09/2011] News

Accordo Usa-Ue contro la pesca illegale

La Commissione europea ha definito «Un accordo storico» quello sulla lotta alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (illegal, unreported and unregulated fishing - pesca Iuu) firmato ieri a Washington dalla commissaria europea agli affari marittimi ed alla pesca, Damanaki, e dall'amministratrice della National oceanic and atmospheric administration (Noaa) Jane Lubchenco.

«Benché l'Unione europea a gli Stati Uniti collaborino da lungo tempo in materia di gestione della pesca, è la prima volta che viene firmato un accordo di questo tipo», sottolinea la Commissione Ue.
Ed è un accordo "pesante", perché l'Ue e gli Usa, che si piazzano rispettivamente al primo ed al terzo posto per importazione di prodotti del mare (il secondo è il Giappone) «hanno convenuto che i prodotti del mare che importano provengano dalla pesca illecita».

In totale il giro di affari della pesca Iuu è valutato in 23 miliardi di dollari all'anno, a danno dei pescatori professionisti e delle comunità costiere che esercitano legalmente le loro attività. Tra i pirati del mare, oltre alle flotte pescherecce di alcuni Paesi asiatici, ci sono anche diversi pescherecci/fabbrica europeo e statunitensi, che pescano in aree vietate o riservate alla pesca comunitaria neio Paesi in via di sviluppo e truccano le quote, dando con la pesca intensiva un grosso contributo all'impoverimento degli stock alieutici.

Nell'Ue e negli Usa esistono già normative per contrastare la pesca Iuu, come la legge statunitense "High Seas Driftnet Fishing Moratorium Protection Act". Ue ed Usa svolgono un ruolo attivo all'interno degli organismi internazionali di gestione della pesca (anche se non sempre "sostenibile") e chiedono anche strumenti internazionali per risolvere il problema della pesca illegale.

Con la firma dell'accordo gli Usa e l'Ue si dicono pronti «A lavorare insieme in maniera da mettere in atto gli strumenti che permetteranno di lottare più efficacemente contro la pesca illecita» e « si impegnano «in quanto membri di organizzazioni regionali di gestione delle pesche e parti di diversi trattati internazionali, a proseguire gli sforzi miranti a rafforzare la sorveglianza ed a far rispettare le misure di gestione, ma anche ad utilizzare degli strumenti grazie ai quali le attività illegali condotte dagli operatori della filiera Iuu cesseranno di essere redditizie per questi ultimi».

Il nuovo accordo comprende un sistema di scambio di informazioni sulle attività Iuu, nelle quali ha sempre più peso anche la pesca "sportiva" marina che sta diventando in alcuni Paesi un'attività concorrenziale alla piccola pesca professionale. Ue ed Usa incoraggiano le organizzazioni regionali per la gestione della pesca «A prendere delle misure di gestione appropriate per rafforzare, in alcune aree costiere, i controlli e la vigilanza sulla barche da pesca, così come il rispetto delle regole da parte di quest'ultime».

Europei ed americani chiedono agli altri Paesi di ratificare e applicare l'accordo del Committee on fisheries' port State measures agreement della Fao sulle misure nazionali di scarico del pescato, mirante a prevenire la pesca Iuu, a contrastarla e ad eliminarla,e promettono «Uno sfruttamento sostenibile delle risorse alieutiche, che preservi la biodiversità marina».

La commissaria Ue Damanaki non usa mezze misure: «La pesca Iuu è un'attività criminale. E' quindi nostro dovere di mettere in opera tutto ciò che può mettere fine a queste pratiche. E' esattamente quello a cui tende l'accordo firmato oggi (ieri, ndr). Perché se uniamo le forze, quelli che profittano di questo denaro sporco avranno sempre più difficoltà a passare tra le maglie della rete».
L'Ue ha avviato una discussa riforma della sua politica comune della pesca, con l'obiettivo di ricostituire gli stock di pesci, mentre gli Usa hanno avviato una revisione che dovrebbe portarli ad abbandonare la sovra-pesca ed a ricostruire i loro stock. Ma la pesca è un problema e un'attività economica globale, che richiede sempre più una vera collaborazione internazionale tra i principali Paesi consumatori e "pescatori" (che spesso si sovrappongono). L'obiettivo dell'accordo Ue-Usa è quello di «Migliorare a livello mondiale la gestione delle risorse alieutiche condivise, di salvaguardare i posti di lavoro che sono loro legati e di proteggere gli altri vantaggi economici prodotti dalla pesca sostenibile».

Secondo la direttrice della Noaa Lubchenco, «La pesca illecita, non dichiarate e non regolamentata costituisce una delle più gravi minacce che pesano sulla sostenibilità della pesca e sulla biodiversità marina nei nostri oceani. Grazie a questo, la messa in campo di una cooperazione internazionale attraverso gli oceani permetterà di far rispettare meglio la legge, noi potremo fare in modo che i settori della pesca che osservano la regolamentazione cessino di vedere le loro attività ostacolate e i loro guadagni limitati dalla pesca illecita sul mercato mondiale».

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