[06/09/2011] News toscana

Lavori sul Mugnone a Firenze, Idra denuncia: benefici pochi, impatto tanto

Il torrente Mugnone nel tratto che scorre nella città di Firenze (in particolare quello verso la confluenza in Arno) non era in buone condizioni neppure prima del 2008, sia per la qualità delle acque, sia per la funzionalità dell'ecosistema fluviale già abbondantemente cementificato. Certo i lavori per la sua messa in sicurezza iniziati nel marzo del 2008 gli hanno dato il colpo di grazia.

A rilevarlo l'Associazione di volontariato Idra che ha fatto una "passeggiata" di fine estate lungo il corso d'acqua ormai ridotto ad un canale.  Oltre al taglio di alberi, alle condizioni di sicurezza non rispettate né per l'ambiente né per i lavoratori, Idra sottolinea i ritardi per la realizzazione dell'opera: «doveva durare 960 giorni, e costare 44,5 milioni di euro. 960 giorni scadevano il 2 novembre 2010: ma i lavori non sono finiti. I soldi sì. E oggi servono altri 16,1 milioni di euro, a quanto si legge nell'accordo (balneare) per la Tav del 3 agosto scorso. I fondi sono stati reperiti, sembra, in una partita che vede però soppressi altri interventi già annunciati e sottoscritti per ‘compensare' i danni e i disagi del sottoattraversamento Tav, una ‘modernizzazione' a beneficio di pochi-pochissimi».

Il riferimento è all'accordo con ferrovie fatto da Regione Toscana, provincia e comune di Firenze definito dal sindaco Renzi il miglior compromesso possibile. «Con l'accordo del 3 agosto, un tratto di penna appare esser passato sulle fermate di un servizio ferroviario metropolitano che, si era detto , sarebbe andato invece a beneficio di tutti...- hanno continuato da Idra- Cancellato, se leggiamo bene, il completamento della fermata metropolitana di Via Perfetti Ricasoli. Cancellata la seconda fase della fermata metropolitana delle Cure. Cancellata la fermata di Via Circondaria. Cancellate le fermate metropolitane di Peretola Aeroporto e di San Salvi».

A fronte di scarsi benefici Idra denuncia anche l'impatto devastante in quello spaccato di città nei pressi di Via Mariti «che scuole, educatori, bambini e cittadini alleati avevano progettato venti anni fa come un "triangolo verde" , un giardino da autogestire. Approvato nel Piano regolatore, è diventato invece un po' cantiere, un po' parcheggio, un po' chiosco-bar, un po'dormitorio per le maestranze della tramvia un po', quello che avanza, verde spelacchiato e degradato di risulta. È civile? Firenze è (anche) questo».

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