[05/09/2011] News

La voce e le proposte dei parchi

Regioni, province e comuni stanno difendendo con le unghie e con i denti il loro ruolo che rischia di essere travolto da una manovra finanziaria che li penalizza pesantemente senza tanti riguardi. Lo stanno facendo con una unica voce politica e istituzionale i presidenti delle regioni con l'Anci e l'Upi, Formigoni con Errani e la Polverini, Alemanno con Fassino.

I parchi nazionali e regionali saranno fortemente segnati dall'esito di questo braccio di ferro e non possono assistere perciò indifferenti tanto più che i tagli li hanno già messi in serie difficoltà mentre c'è anche chi vorrebbe abrogarli a cominciare da quelli regionali e in ogni caso scaricarli dal bilancio dello stato costringendoli  a cercarsi finanziamenti anche con operazioni e interventi incompatibili con le finalità di un' area protetta. E non è tutto perché da più d'un anno la Commissione ambiente del senato sta pasticciando con una legge che sulle aree protette marine cancella qualsiasi competenza regionale e toglie ai parchi regionali quello spazio sui "tratti di mare" previsto dalla legge 394. Un lavorio assolutamente clandestino che finora non ha coinvolto né le regioni né gli enti locali contitolari di una legge quadro già azzoppata in punti delicati come il paesaggio. La stranezza di questa situazione è che finora non vi sia una chiara presa di posizione politico-istituzionale dei diversi livelli istituzionali e della stessa Federparchi.

Non ci riferiamo ad improbabili emendamenti che non competono a chi deve dire al legislatore senza giri di parole o espedienti di sorta cosa non va assolutamente bene di quella legge e va cancellato e cosa invece va previsto. Si deve fare quello che si è fatto prima durante e dopo l'approvazione della legge quadro del 91 come risulta chiaramente dalla Rivista Parchi come  si può vedere su www.parks.it.

Insomma a ciascuno il suo mestiere e quello dei parchi è dire con le regioni e gli enti locali che non vogliono essere fregati né in nome della manovra né dalle troppe chiacchere sul federalismo che stanno premiando solo lo stato e un ministero dell'ambiente che non ha saputo fare e non sa fare a dovere il suo mestiere a partire proprio dalle aree protette marine. Vorremmo poter leggere in un documento di Federparchi quello possiamo leggere su quelli delle regioni e degli enti locali con qualcosa in più e anche di meglio per quanto riguarda i parchi nazionali e regionali che sono sempre più lontani dal potere agire come un sistema.

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