[05/09/2011] News

Ecco dove si nascondono le tartarughe embricate scomparse: tra le mangrovie del Pacifico orientale

Royal Society journal Biology Letters ha pubblicato la ricerca "Shifting the life-history paradigm: discovery of novel habitat use by hawksbill turtles" che svela il mistero delle tartarughe embriacate (Eretmochelys imbricata) "scomparse". Per tre anni ricercatori di università ed istituti scientifici di Ecuador, El Salvador, Nicaragua ed Usa e della Iniciativa carey del Pacifico Oriental (Icapo - Eastern Pacific hawksbill iniziative) hanno seguito con ripetitori satellitari femmine adulte di tartarughe embricate, provenienti da diversi Paesi del Pacifico orientale, ed hanno scoperto un comportamento mai documentato prima in adulti di questa specie di rettili marini.

Fino ad ora si credeva che gli adulti di tartarughe embricate frequentassero le coste aperte, le barriere coralline e i substrati duri, ma lo studio rivela che diversamente dalle loro co-specifiche che vivono nei Caraibi e nell' Indo-Pacifico, «Le tartarughe embricate del Pacifico orientale generalmente occupano estuari costieri, nei quali sono fortemente associate con le foreste di mangrovie di acqua salata.

L'utilizzo di habitat costieri e le affinità con le foreste di mangrovia di acqua salata presenta un "life-history paradigm" finora sconosciuto per le tartarughe embricate adulte suggerisce una traiettoria evolutiva potenzialmente unica per la specie». I ricercatori sottolineano che «I nostri risultati evidenziano la variabilità nelle strategie nella storia della vita che le tartarughe marine e altre molte specie di fauna marina possono presentare nelle regioni oceaniche, e l'importanza di comprendere tali disparità dal punto di vista ecologico e di gestione».

I risultati di questa ricerca hanno importanti implicazioni sia per la salvaguardia dell'Eretmochelys imbricata che degli habitat a mangrovie che subiscono sempre più pressioni antropiche. Altre minacce per le tartarughe del Pacifico orientale sono la pesca e soprattutto la crescente raccolta delle loro uova e lo sviluppo urbano costiero e la scarsa regolamentazione delle aree protette. Gli scienziati hanno lavorato con i pescatori locali e i raccoglitori di uova, anche quelli illegali, per trovare le tartarughe embricate e capire dove nidificano vivono.

In una recente intervista a Bbc nature, il capo del team internazionale di ricercatori, Alexander Gaos, della San Diego State University e dell'Icapo, ha sottolineato che «Per più di 5 decenni gli scienziati che si occupano di tartarughe marine pensavano che le embricate fossero scomparse dal Pacifico orientale. Nonostante le centinaia di progetti sulle tartarughe marine e che gli scienziati concentrassero i loro sforzi sulla regione, nessuno aveva localizzato le embricate. I nostri risultati aiutano a spiegare questo ... è difficile individuare le embricate negli estuari a mangrovie. Le tartarughe potrebbero passare tutta la loro vita in queste "habitat criptici". Insieme al fatto che in questa area ci sono rimasti pochissimi individui, le embricate del Pacifico orientale sono una delle popolazioni di tartarughe marine più a rischio al mondo, non c'è da meravigliarsi se ricercatori non sapevano nulla su di loro. Ora abbiamo un'idea migliore di dove andare a cercarle, il che ci può aiutare nella ricerca diretta e nella conservazione della specie, dalle quali, in ultima analisi, potrebbe dipendere la loro sopravvivenza».

Anche se fino ad ora l'utilizzo degli habitat, i comportamenti migratori e gli spostamenti delle specie sono stati una componente "accessoria" della di ricerca sulla fauna selvatica e della sua salvaguardia e gestione, Il Team di ricercatori americani spiega che «Tuttavia, la comprensione di queste caratteristiche in organismi acquatici altamente vagili, quali le tartarughe marine, è complicata dalle difficoltà logistiche insite nello studio di questo taxon. Cali drastici in molte popolazioni di tartarughe marina hanno ulteriormente confuso le caratterizzazioni di queste life-history strategies. L'avvento delle tecnologie di telemetria satellitare ha fornito indicazioni unica della plasticità delle life-history strategies impiegate dalle specie marine, incluse le tartarughe marine».

Nonostante molte scoperte sui comportamenti e le strategie di molte specie marine, si riteneva spesso che questi fossero delle "invarianti". Le Eretmochelys imbricata sono in pericolo critico di estinzione e fino ad ora la ricerca sui loro habitat e i loro spostamenti si era concentrata nei Caraibi e nell'Indo-Pacifico, credendo che gli adulti frequentassero coste aperte e barriere coralline e bassi substrati duri, anche giovani tartarughe embricate ogni tanto venivano segnalate in habitat "periferici". Nel 2007 le embricate furono addirittura considerate "functionally extirpated" nel Pacifico orientale, sulla base di rapporti sulla loro scarsa presenza e della scarsa distribuzione nelle barriere coralline nella regione. Ma le recenti identificazioni di alcune colonie di nidificazione avevano migliorato le prospettive di conservazione delle specie.

«La life history delle embricate in questa regione rimane poco chiara - scrivono i ricercatori su Biology Letters - Per esplorare l'habitat e le associazioni utilizzati dalle embricata nel Pacifico orientale, abbiamo attrezzato 12 tartarughe femmine adulte con trasmettitori satellitari lungo le coste del Pacifico di El Salvador, Nicaragua ed Ecuador. Questo studio rappresenta la prima iniziativa per monitorare individui di questa rimanente popolazione di embricate e ne descrive la storia dell'utilizzo dell'habitat che informerà gli sforzi regionali di conservazione. I nostri sforzi monitoraggio ha rivelato un utilizzo dell'habitat radicalmente innovativo per le embricate adulte. A differenza di altre popolazioni di embricate adulte che frequentano habitat di costa aperti ed habitat della barriera corallina, la maggior parte (83%) delle embricate nel nostro studio risulta confinata entro insenature ed estuari costieri, spesso in canali larghi meno di 50 m. All'interno di queste aree, l'uso dell'habitat dell'embricata è fortemente associato alle foreste di mangrovie di acqua salata ed a "shrimp ponds" (allevamenti di gamberetti), questi ultimi risultanti dalla conversione delle foreste di mangrovie di acqua salata».

Nonostante le distanze tra i siti studiati fossero superiori a 2000 km, questi modelli sono coerenti in tutte le aree costiere di foraggiamento. Nel Pacifico orientale, gli estuari a mangrovie sembrano essere il tipo di habitat principale utilizzato dalle embricate adulte, «Il che è un significativo allontanamento dal dogma mantenuto a lungo della life-history che le embricate sono obbligatoriamente abitanti della barriera corallina - sottolineano i ricercatori - Infatti, 7 delle tartarughe nel nostro studio sono stati taggate in siti di nidificazione vicino ad habitat rocciosi e della barriera corallina, ma ha lasciato queste aree per trasferirsi in estuari a mangrovie. Non è chiaro se l'utilizzo preferenziale di estuari a mangrovie da parte di embricate adulte sia un comportamento esclusivo per il Pacifico orientale, ma è plausibile considerare questa come la prima scoperta di questo comportamento, nonostante decenni di ricerche in altre regioni oceaniche».

Lo studio conclude: «L'evidenza storica suggerisce che nel Pacifico orientale le embricate sono sempre state meno frequenti rispetto alle altre specie di tartarughe marine Ciò è probabilmente attribuibile alla specie che si è evoluta in associazione con tipi di habitat (ad esempio le barriere coralline) che sono relativamente scarse nel Pacifico orientale. Considerando che il Pacifico orientale sembra essere la regione dell'oceano più recentemente colonizzata dalle embricate, lo sfruttamento degli estuari a mangrovie come habitat preferito rappresenta probabilmente un adattamento relativamente recente e, eventualmente, un percorso evolutivo unico per questa popolazione. i nostri risultati sottolineano l'importanza di prendere in considerazione gli habitat atipici per le specie rare. Il Pacifico orientale è caratterizzato da sostanziale "forcing" ambientale, che nel tempo ha portato alla contrazione ed all'espansione delle popolazioni di tartarughe marine e tali processi possono svolgere un ruolo importante nello sviluppo di nuove life-history strategies. Anche altre specie di tartarughe marine che popolano il Pacifico orientale, in particolare le liuto (Dermochelys coriacea) e le tartarughe verdi (Chelonia mydas), mostrano differenze comportamentali, morfologiche e riproduttive rispetto alle loro co-specifiche,  in altri bacini oceanici, suggerendo che la variabilità ambientale locale può portare allo sviluppo di nuovi tratti biologici. I nostri risultati evidenziano la complessità di caratterizzare la life-history e suggeriscono che altre generalizzazioni ampiamente accettato per le embricate (ad esempio le abitudini alimentari, modelli di sviluppo giovanile e ruoli ecologici) legittimano un ulteriore esame. Inoltre, la nostra ricerca richiama l'attenzione sull'importanza di identificare le variazioni di lunga durata nelle life-history strategies in specie con un'ampia distribuzione geografica, al fine di informare una forte pianificazione della salvaguardia e al fine di conoscere processi ecologici più ampi».

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