[02/09/2011] News

La strage di animali per le mine alla frontiera dell'infinita guerra del Kashmir

Le mine indiane e pakistane hanno ucciso e mutilato molti animali selvatici che entrano, ignari dei confini e dei conflitti umani, nel corridoio tra il filo spinato che segna la  Line of Control (LoC) tra il lo Stato indiano del Jammu e Kashmir e l'Azad Kashmir pakistano.

La recinzione di filo spinato, liunga 550 km, che dovrebbe tenere lontani i guerriglieri islamici dalle frontiere del Kashmir occupato dall'India, isola una fascia di territorio larga tra i 500 metri e i due chilometri, a seconda dell'accidentata e a vote terribile topografia delle montagne e dei ghiacciai, all'interno di questa "fascia di sicurezza, sono state piazzate innumerevoli mine.

Il lavori del LoC, di questo moderno vallo della follia umana sono iniziati nel 1990 e terminati nel 2004, e  recinzioni e mine sono dislocate attraverso pianure, montagne coperte da folte foreste, alti passi di montagna. Il muro di filo spinato e mine sembra aver diminuito l'infiltrazione dei guerriglieri kashmiri (ma non la tensione nello Jammu e Kashmir tra indipendentisti e occupanti indiani), ma il dipartimento della fauna selvatica indiano dice che questo recinto minato ha un «effetto negativo» sugli animali che vivono nei diversi habitat dell'area di confine.

Il Wildlife department spiega che «il recinto ha bloccato il corridoio degli animali in aree ristrette e la loro libera circolazione avanti e indietro». E non si tratta di animali qualsiasi, ma di fauna sempre più rara: scimmie con me i resus e i langur, l'orso nero, il leopardo, il cervo muschiato, suini selvatici, samba e molte specie di rettili. «Anche molti uccelli che nidificano a terra ne subiscono l'impatto», sottolinea il dipartimento.

Il recinto minato del Loc ha anche frammentato l'habitat della fauna selvatica: «Gli animali che era andati nella parte pakistana  quando il recinto è stato eretto sono rimasti lì, e viceversa. Molti di loro sono stati uccisi o mutilati dalle esplosioni», spiega il  dipartimento, che però non è in grado di dire quanti siano gli animali uccisi dalle mine, «tuttavia, vedendo i casi segnalati, si tratta di un numero abbastanza grande».

Un funzionario del Wildlife department in un'intevista all'agenzia indiana Ians fa l'esempio di un cervo che aveva perduto una zampa posteriore su una mina: «Con l'aiuto dell'esercito, abbiamo ottenuto una gamba artificiale, gliela abbiamo applicata e lo abbiamo lasciato libero nel bosco». Probabilmente qualche leopardo ha fatto il resto della pietosa incombenza.

A quanto pare gli animali si stanno adattando al recinto e si tengono sempre più lontani dai suoi pericoli. «Ci sono cambiamenti di comportamento - dicono al dipartimento della fauna selvatica indiano - Cambiamenti che richiedono tempo per poterli studiare, ma la crescente frequenza di  animali che danneggiano le colture e di conflitti uomo-animali possono essere attribuiti a questo».

In Kashmir gli orsi neri normalmente vanno in letargo per sei mesi a partire da novembre, ma è sempre più frequente vederli in giro in gennaio e febbraio, si tratta probabilmente di animali che vivevano nel territorio minato e che hanno perso tane ed habitat e ne cercano di nuovi per l'ibernazione invernale.

Un alto ufficiale dell'esercito dice candidamente a Ians: «Noi cerchiamo di cacciarli via quando ce ne accorgiamo. Ma, quando un animale passa su una mina, l'esplosione rende cauti gli altri. Eppure gli incidenti continuano a succedere».

Proprio oggi il Pakistan ha dichiarato che tre sue guardie di frontiera sono state uccise in una sparatoria da soldati indiani nella regione di confine del Kashmir. Secondo l'agenzia iraniana Irib, «l'esercito pakistano ha informato giovedì che le forze indiane hanno aperto il fuoco senza motivo nella valle del Neelam, dove c'è di fatto la linea di controllo che divide i due paesi, una volta uniti».

«I soldati stavano dando il cambio alla guardia quando sono stati colpiti; tre soldati sono stati uccisi», ha detto il portavoce dell'esercito il generale Athar Abbas. Gli indiani naturalmente per voce del loro portavoce J.S. Brar hanno raccontato i fatti diversamente spiegando che sono stati i pakistani a sparare per primi. Islamabad e Nuova Delhi hanno fatto due guerre per via del Kashmir a partire dalla loro indipendenza nel 1947.

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