[30/08/2011] News

La Turchia non taglia i gas serra: 98% in pił in 10 anni. Fanno peggio Cina, India ed Iran

La Turchia, invece di diminuirle, tra il 1990 e il 2009 ha praticamente raddoppiato le sue emissioni di gas serra. È quanto emerge da una ricerca del Bahcesehir university center for economic and social research (Betam).

I ricercatori dell'università turca di Bahçeşehir  dicono che la Turchia non è nemmeno in testa a questa preoccupante classifica, peggio di lei hanno fatto altri Paesi emergenti: Cina + 186%, India + 152% ed  Iran 137%.

Secondo lo studio del Betam, «dal 1990, le emissioni di gas serra nei Paesi in via di sviluppo, con alti tassi di crescita, aumentano in proporzione diretta alla popolazione e al crescente fabbisogno energetico». La Turchia, un Paese che segna entrambe le due crescite, non ha nessun impegno di riduzione delle emissioni di gas serra e non pensa nemmeno di assumerne di vincolanti alla prossima conferenza Unfccc di Durban. Il Paese ha presentato nel 2011 all'Unfccc i dati 2009 del suo inventario delle emissioni, che arriverebbero ad un totale di 369,6 milioni di tonnellate equivalenti di CO2.

Le emissioni turche sono iniziate a crescere velocemente dalla metà degli anni '80, segnando continui record negli anni 1988,1994,1999,2001 e 2008.

In Turchia un lieve calo del 2% delle emissioni c'è stato solo nel 2008, causato dal meno 6,4% del Pil dovuto alla crisi economica. Nel 2009 l'economia turca è cresciuta del 4,2% e con lei anche le emissioni di gas serra, dello 0,8% rispetto al 2008.

I ricercatori del Betam sottolineano che il consumo energetico e le emissioni di carbonio stanno aumentando e seguono le fluttuazioni economiche. «Nei Paesi in via di sviluppo, come la Turchia, le emissioni di carbonio sono uno dei fattori più importanti che influenzano la crescita dell'economia».

Infatti, attualmente la  crescita delle emissioni corrisponde ad una più bassa competitività e modernizzazione delle imprese turche, e «la loro mitigazione migliora l'economia», diversificando scambi e produzione, e migliorando la produzione di energia e l'intensità energetica dei settori produttivi.

Torna all'archivio