[26/08/2011] News toscana

Un'altra bagnante di Carbonifera: ĞAbbiamo fatto il possibile per quel delfinoğ

Sull'episodio del delfino morto alla Carbonifera, di cui abbiamo dato notizia ieri, riceviamo e pubblichiamo i contributi di due lettori. Una di questi (Sara Lazzerini) riferisce di essersi trovata tra i bagnanti che hanno cercato aiuto per salvare l'animale in difficoltà. Per la ricostruzione dell'accaduto, fornita ieri dalla dottoressa Letizia Marsili, esperta dell'università di Siena, rimandiamo al suo intervento al quale si può accedere con il link a fondo pagina

«Mi dispiace contraddire la professoressa Letizia Marsili (Università di Siena), ma l'interpretazione fornita nel suo intervento è totalmente priva di fondamento e urta non poco la sensibilità di coloro che si sono prodigati nei fatti e non con "vuote parole" ad assistere il delfino nei suoi ultimi momenti di vita. Non è necessario aver letto qualche libro di biologia per capire quando un mammifero è in difficoltà respiratoria e necessita urgentemente di cure. Il motivo per il quale "non sia morto in pochi minuti di infarto" è semplicemente dovuto al fatto che ha trovato nei bagnati presenti un valido aiuto e non una grave minaccia. Quando abbiamo portato il tursiope in acque poco profonde era già morto. Credo che i bagnanti intervenuti abbiano fatto il possibile per aiutare il piccolo delfino in difficoltà, in attesa dei soccorsi mai arrivati!».
Sara Lezzerini

«Ho letto con interesse entrambi gli articoli, quello della denuncia e quello della risposta, del caso del piccolo di tursiope a carbonifera. Purtroppo la dottoressa dopo aver esordito abbastanza esaurientemente è inciampata sulla propria presunzione a mio avviso. Infatti il povero bagnante ha cercato di fare tutto il possibile per le proprie conoscenze, lasciato in assoluta balia di sè stesso e della propria lecitissima ignoranza in proposito. Infatti i delfini come i cetacei  e molte altre specie marine sebbene da sempre nostri compagni di ambiente e vicinissimi più di quanto si possa pensare, sono assai poco noti e se ne parla pochissimo specie qui in Toscana.

Il lavoro svolto dai ricercatori marini è assolutamente encomiabile, se non addirittura invidiabile, ma in un caso come questo assai triste direi, mi aspettavo un cogliere la palla al balzo per diffondere qualcosa, non mi aspettavo accuse e intimidazioni. Tra l'altro se non lo sanno i signori ricercatori per altre specie vale ormai il dovere al soccorso, c'è infatti un rischio penale nell'omissione di soccorso in un animale in evidente stato di bisogno.

Io non conosco la legislazione in materia di delfini cetacei o rettili marini, ma per quello che riguarda il cittadino comune anche loro necessitano di cure e interventi urgenti, quindi potrebbe benissimo essere fuorviato il bagnante a mio avviso bravissimo almeno nella volontà e nell'impegno dimostrato. Sta a chi di dovere informare la cittadinanza sui comportamenti da tenere in caso di emergenza. Tra l'altro il signore ha tempestivamente cercato aiuto, mi pare, anche insistentemente. Non so di chi sia la responsabilità legislativa, insomma. E comunque, chiunque sia, non è intervenuto in tempo. Chiunque sia, non è il bagnante».

dott.ssa Laura Cagnoli

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