[19/08/2011] News

Un po' di quiete per il mare. L'Onu preoccupata per l'impatto sonoro antropico sulla fauna marina

Secondo l'Unesco «il rumore prodotto dalle attività umane negli oceani di tutto il mondo avrebbe un impatto sul benessere della fauna marina, riducendo la sua capacità di trovare nutrimento  di accoppiarsi o di evitare i predatori». Questi problemi saranno al centro dell'International quiet ocean experiment open science meeting che l'Organizzazione dell'Onu per l'educazione la scienza e la cultura organizzerà a Parigi dal 30 agosto al primo settembre.

L'Unesco sottolinea che «molte specie marine dipendono principalmente dai suoni come fonte di informazione sul loro ambiente, nella stessa maniera in cui gli esseri umani dipendono dalla loro vista. Anche se esistono molto pochi elementi scientifici per provare un legame, si pensa sempre di più che i livelli crescenti di rumore, ed alcuni suoni in particolare, alterino il comportamento della fauna marina. Degli elementi di prova indicano, per esempio, che diverse specie di balene hanno aumentato il volume dei richiami, dei clic e dei gemiti grazie ai quali comunicano tra di loro».

E' per rispondere a questa preoccupazione, che cresce insieme all'industrializzazione e militarizzazione degli oceani,  che ricercatori, imprenditori e militari si troveranno a Parigi per pianificare l'International Quiet Ocean Experiment (Iqoe) testato per 10 anni e, secondo l'Unesco, «destinato a colmare le lacune scientifiche in questo settore. Questa riunione aperta ha l'obiettivo di riunire gli scienziati della comunità internazionale interessati agli effetti del suono sugli organismi marini, compresi gli acustici ed i biologi marini, al fine di mettere a punto un programma scientifico per un progetto decennale di ricerca internazionale su grande scala».

L'obiettivo dell'Iqoe e di avviare attività per promuovere un descrizione dell'ambiente sonoro oceanico, studiare l'impatto di quest'ambiente sugli organismi marini e prevedere l'evoluzione futura dell'ambiente sonoro e dei suoi effetti, in funzione della crescente attività umana e dei cambiamenti dui utilizzo degli oceani.

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