[17/08/2011] News toscana

Servizi pubblici locali, nel settore rifiuti ripartire dalle gare di ambito

Liberalizzare non è privatizzare: ma dopo il decreto di metà agosto anti crisi e  secondo  quanto stabilito dagli articoli 4 e 5 dallo stesso decreto  in materia di servizi pubblici locali, le due parole sembrano diventate sinonimi. Secondo alcuni mezzi d'informazione, la manovra favorirà la vendita di società partecipate (dei Comuni) che erogano servizi pubblici. Questo comporterebbe benefici quali investimenti infrastrutturali, reperiti nell'ambito del Fas (fondo aree sottoutilizzate) per gli enti territoriali che procederanno alla dismissione di partecipazioni azionarie in società esercenti servizi pubblici locali di rilevanza economica (trasporti, rifiuti, ma non servizio idrico in virtù del recente referendum). Sarà così? Sarebbe un bel controsenso in questa fase: al di là del raschiare il fondo del barile, decidere di dismettere adesso vorrebbe dire svendere. Perché, come ha ben precisato il presidente di Confservizi Cispel Toscana, Alfredo De Girolamo «farlo adesso vorrebbe dire farlo per evidenti scopi propagandistici, quasi una privatizzazione forzata». Insomma, sarebbe come fare, per dirla con Aldo, Giovanni e Giacomo, i "Tafazzi".

Nel settore dei rifiuti questo scenario nazionale potrebbe comportare  la dismissione di aziende ( ad esempio Quadrifoglio, ma potrebbero essere altre)  a tutto vantaggio dei non meglio precisati benefici "tremontiani": ma farlo ora, alle soglie di quanto dovrà essere deciso in termini di gare di ambito e successivi affidamenti, sarebbe un vero non-senso. Le gare  e  le aggregazioni servono a valorizzare ancor  di più le strutture industriali presenti, per le quali nei tre Ato rifiuti della Toscana sono in corso aggregazioni (Centro e Costa) o si è già alla soglia della gara (Sud). Da qui possono poi discendere altre decisioni in termini di miglioramento di efficacia ed economicità,  senza demonizzare le componenti industriali private ma valorizzandone la partnership con i soggetti industriali pubblici.

Questo è il percorso che garantisce - rispetto alle privatizzazioni fatte di corsa - che l'erogazione del pubblico servizio sia fatta in modo omogeneo, rispettando ogni tipo di utenza ed ogni parte (ogni parte! anche quelle più onerose per il gestore) dei Contratti di Servizio. Perché quello che molti si dimenticano di dire è che l'obiettivo non può essere solo "tariffe più basse",  ma qualità del lavoro svolto e conseguente benessere dei cittadini. I percorsi aggregativi tra le maggiori aziende toscane nel settore dell'igiene urbana e ambientale, ognuna con specifiche conoscenze ed eccellenze, a questo mirano. Tra l'altro le gare sono un momento di confronto e trasparenza con il quale tutti (se hanno credenziali almeno minime di legge!) si possono misurare, compresi i soggetti industriali che vorrebbero invece vedersi affidare per altra strada il servizio.

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