[12/08/2011] News

Nuova marea nera nella baia di Bohai in Cina, sotto accusa ConocoPhillips e China National Offshore Oil Corporation

La ConocoPhillips China (Copc) la filiale cinese della multinazionale petrolifera Usa ConocoPhillips ha ammesso oggi che una nuova fuga di petrolio è in atto da una sua piattaforma offshore nella baia di Bohai, nel nord-est della Cina.

E' l'ennesimo sversamento petrolifero nella Baia che è anche un'importante sirto turistico cinese. La Copc aveva già segnalato due recenti fughe di greggio dalla sua piattaforma nel campo petrolifero offshore Penglai 19-3.

Secondo i media cinesi «il volume totale del petrolio fuoriuscito raggiungi i 2.500 barili. Il litorale delle province di Hebei e di Liaoning è stato inquinato».

I cinesi sono molto arrabbiati con gli americani, ma Penglai 19-3 è sfruttato congiuntamente dalla ConocoPhillips China e dal gigante statale China National Offshore Oil Corporation (Cnooc), la più grande impresa cinese di trivellazioni offshore. Entrambe hanno già presentato le loro scuse per la marea nera, ma i lavori di disinquinamento e bonifica vanno, quando ci sono, al rallentatore.

Solo ieri le autorità marittime cinesi avevano chiesto alla Copc di scusarsi con l'opinione pubblica «per la cattiva gestione delle fughe di petrolio da due delle sue piattaforme nella baia di Bohai.  L'ufficio dell'Amministrazione oceanica di Stato (Soa) del Mar Cinese settentrionale il 10 agosto aveva chiesto alla ConocoPhillips di spiegare «le ragioni del suo fallimento nella pulizia, nei tempi opportuni, della miscela di fango e petrolio presente nel fondale marino e di scusarsi». La Soa ha anche chiesto all'impresa sino-americana di presentare subito un rapporto di valutazione completo riguardante le operazioni di bonifica.

Secondo quanto scrive l'agenzia ufficiale Xinhua «l'impresa ha superato la data fissata per recuperare il petrolio che era fuoriuscito dalla piattaforma C del campo petrolifero Penglai19-3»  il 7 agosto, un'ennesima fuga che era stata scoperta da operaio che stavano intervenendo alla bonifica di vecchie chiazze di petrolio di uno sversamento precedente.

La Copc aveva segnalato sversamenti da due piattaforme offshore già a giugno quando delle mare nere si riversarono sulle spiagge della provincia settentrionale dell'Hebei e in quella nord-orientale del Liaoning, provocando gravi Danni al turismo e agli impianti di acquacoltura.

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