[11/08/2011] News

Appello del Wwf Italia che ribadisce: affrontare la crisi puntando sulla green economy

Quali saranno le proposte del governo per uscire dalla crisi finanziaria che dal 2008 interessa il nostro Paese (e gli altri dell'Occidente) non è ancora chiaro. In questi anni in molti, non solo gli ambientalisti, hanno auspicato un cambio di paradigma, un nuovo modello di sviluppo basato sulla sostenibilità che tenga conto della disponibilità di risorse attuali e delle prospettive per le generazioni future, di una riduzione dei consumi di materia ed energia attraverso la ricerca di maggiore efficienza in modo da non deprimere il Pil che tra l'altro non può (nel modello auspicato) essere l'unico indicatore della salute di un Paese.

Per il Wwf Italia «la crisi va affrontata puntando sulla green economy, pensando a un'economia sostenibile e resiliente rispetto alle minacce ambientali, nonché portatrice di una prospettiva e di un benessere duraturo e fondato sulla qualità. Occorre puntare sulla decarbonizzazione e sulla Rivoluzione energetica, vale a dire individuare il percorso e le politiche per l'efficienza e il risparmio energetico e per avere il 100% dell'energia prodotta da fonti rinnovabili: in un Paese che dipende dalle importazioni di petrolio e di altri combustibili fossili, questa è la vera strada per puntare all'indipendenza e sicurezza energetica, ma anche una chiara indicazione di politica industriale, delle infrastrutture (reti), di innovazione, della ricerca, che rispondano a corrette forme di pianificazione rispettose del territorio. Occorre varare le conseguenti misure, a partire dalla riforma degli incentivi con lo scopo di abolire i sussidi diretti e indiretti ai combustibili fossili e ai piani industriali conseguenti. Sarebbe oggi improponibile pensare a un nuovo Cip6 che sovvenzioni le energie tradizionali, invece di favorire lo sviluppo delle rinnovabili».

Del resto, nonostante la crisi economica, i settori  delle energie rinnovabili e dell'efficienza sono gli unici in crescita e il governo italiano naturalmente ha cercato di ostacolarli. «Anche le forze economiche e sociali - hanno continuato dal Wwf - dovrebbero aggiornare il proprio approccio, a partire dalle molte elaborazioni che vengono dalle sedi internazionali, come il rapporto "Towards a Green Economy" dell'Unep (Programma ambientale delle Nazioni Unite). Quella della green economy è anche la prospettiva che è uscita prepotentemente dalla consultazione popolare sui referendum che, lo ricordiamo, si è svolta solo due mesi fa. Il mandato del popolo italiano, il vero e unico titolato a dare indicazioni al Governo, va rispettato e attuato. Parlare oggi di privatizzazione dei servizi locali come se non ci fosse stato il referendum, invece di pensare a innovative forme di partecipazione dei cittadini - hanno concluso dal Wwf Italia - vorrebbe dire costruire la manovra economica sulla sabbia» .

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