[11/08/2011] News

Cambiamenti climatici: minaccia per la pace e la sicurezza internazionale

La recente dichiarazione del Consiglio di sicurezza dell'Onu che identifica gli impatti del cambiamento climatico come una minaccia per la pace e la sicurezza internazionale è stato molto tempestivo. Nulla può essere più grave, come minaccia incombente per l'umanità, che i rapidi cambiamenti climatici in atto oggi nel mondo. Mettendo fine al dibattito sul cambiamento climatico, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu in una dichiarazione presidenziale ha dichiarato, nel corso del meeting on climate change del 20 luglio, che i possibili effetti negativi dei cambiamenti climatici possono, nel lungo periodo, aggravare certamente le attuali minacce alla pace e alla sicurezza. Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha dichiarato che il cambiamento climatico è una «Miscela diabolica» che potrebbe creare pericolosi vuoti di sicurezza e che dobbiamo affrontare un chiaro pericolo, che non solo esacerba le minacce, ma è in sé una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionali.

Le implicazioni per la sicurezza dei cambiamenti climatici coprono un ampio spettro. La recente valutazione scientifica presenta un quadro preoccupante. Secondo il the Fourth assessment report dell'Ipcc, 11 degli ultimi 12  anni (1995-2006) sono tra i 12 anni più caldi dal 1850. Il rapporto Ipcc 2007 prevede l'aumento della temperatura da 1,1 a 6,4° C entro il 2100. Il numero dei disastri naturali nel mondo potrebbe raddoppiare nei prossimi 10 - 15 anni. Negli ultimi 10 anni, 3.852 disastri hanno ucciso più di 780.000 persone, ne hanno colpite più di altri  2 miliardi e sono costate al minimo 960 miliardi dollari.

Le maggiori vulnerabilità indotte dai principali rischi climatici includono le migrazioni umane, la carenza di acqua potabile, la riduzione della produttività agricola e l'insicurezza alimentare, la perdita dei mezzi di sussistenza, i rischi per la salute, la crisi energetica e la sicurezza dai disastri».

Il cambiamento climatico peggiora la qualità e la disponibilità dell'acqua nelle regioni con scarsità d'acqua. Attualmente, 1,1 miliardi di persone non hanno accesso all'acqua potabile. Da 120 a 1.200 milioni sperimenteranno l'aumento dello stress idrico dal 2020 nel Sud e Sud Est Asiatico. Più di 3,5 milioni di persone muoiono ogni anno per malattie legate all'acqua, l'84% di loro sono bambini. Quasi tutti morti, il  98%, sono nei Paesi in via di sviluppo. Queste crisi potranno, a loro volta, alimentare i conflitti esistenti interni o tra stati e i conflitti sociali e si teme che i problemi irrisolti per l'acqua potrebbero innescare un  conflitto indo-pakistano, che avrebbe conseguenze imprevedibili a livello internazionale.

La riduzione della produttività agricola e la conseguente situazione di insicurezza alimentare è la conseguenza potenzialmente più preoccupanti del cambiamento climatico. Se il global warming salirà a 3° C è probabile che il numero di persone che soffrono la fame aumenterà tra i 250 e i 550 milioni. Secondo il German Advisory Council on Global Change (Wissenschaftliche Beirat der Bundesregierung - Umweltveränderungen - Wbgu, ndt) la produzione agricola di colture pluviali entro il 2020  potrebbero calare di circa il 50% in alcune regioni. L'aumento dei prezzi alimentari potrebbe precipitare centinaia di milioni di persone nella povertà. Questa situazione può minare la performance economica degli Stati deboli e instabili, aggravando così la destabilizzazione, il collasso dei sistemi sociali e i conflitti violenti.

Il cambiamento climatico colpisce gli ingredienti essenziali per mantenere una buona salute: aria ed acqua pulite, cibo sufficiente e un alloggio adeguato. Ogni anno, la salute di 235 milioni di persone rischia di essere gravemente colpita dal progressivo degrado ambientale dovuto ai cambiamenti climatici. Il cambiamento climatico dovrebbe causare oltre 150.000 morti ogni anno e si stima che quasi 45 milioni di persone siano malnutrite  a causa sua.

La perdite economiche e umane dirette dei disastri globali sono aumentate negli ultimi decenni, con aumenti particolarmente elevati dagli anni ‘80. Secondo Oxfam, i Paesi in via di sviluppo richiederebbero almeno 50 miliardi di dollari all'anno per adattarsi agli inevitabili disastri legati ai cambiamenti climatici.

Gli impatti dei cambiamenti climatici potrebbero danneggiare infrastrutture energetiche chiave, come ad esempio impianti energetici, le rotte energetiche e le installazioni nucleari, e in conseguenza destabilizzare l'ordine pubblico. Per esempio, il recente terremoto in Giappone ha causato un'esplosione nell'impianto nucleare di Fukushima, causando perdite umane e disservizi nella produzione di energia. Il declino nella produzione di energia idroelettrica può inoltre rafforzare la concorrenza e conflitti per le fonti di energia fossili.

I cambiamenti climatici potrebbero innescare grandi spostamenti e le migrazioni da una regione all'altra. Il 20011 World Disasters Report stima che attualmente ci siano 25 milioni di "rifugiati ambientali". E' stato stimato dall'Ipcc che, entro il 2050, 150 milioni di persone potrebbero diventare rifugiati climatici, che saranno sfollati a causa dell'aumento del livello del mare (Slr) e della desertificazione, causando l'aumento di scarsità d'acqua, inondazioni, tempeste, ecc

I cambiamenti climatici hanno anche una dimensione della sicurezza. Le insicurezze indotte dal clima possono innescare tensioni e conflitti interstatali. Stati possono essere stressati fino al collasso. Il potenziale di conflitti regionali a dovuti a condizioni indotte dal clima sarà estremamente elevato.

La radicalizzazione e il terrorismo possono aumentare in molte società in via di sviluppo, soprattutto nell'Asia meridionale, a causa della deprivazione sociale ed economica indotta dal clima. Quando un governo non può più fornire servizi alla sua gente, le condizioni diventano mature per gli estremisti e terroristi per riempire il vuoto.

La scarsità di risorse potrebbe essere un fattore che contribuisce a conflitti e instabilità. Il genocidio del 1994 in Rwanda è stato per molti versi una conseguenza di dispute per le risorse agricole. Il colpo di stato nigeriano del 1974 è stato in larga parte il risultato di una risposta insufficiente alla fame. La situazione in Darfur, che aveva risorse territoriali al lumicino, sta arrivando anche nel vicino Ciad. Le Nazioni Unite stimano ad oggi  300 potenziali conflitti per l'acqua esistenti in tutto il mondo.

Il Bangladesh è uno dei paesi più vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici. Il Paese sta affrontando disastri naturali sempre più frequenti e intensi, come inondazioni, siccità, cicloni, la mancanza di accesso adeguato all'acqua potabile, la contaminazioni e malattie legate all'acqua e la mancanza di acqua per l'irrigazione. Tra i 35 e 77 milioni dei 165 milioni di bengalesi sono a rischio di bere acqua contaminata. Secondo la rivista medica britannica "The Lancet", fino a 77 milioni di persone sono state esposte ad arsenico e questo ha causato tra i 2 milioni e 2,7 milioni di morti per cancro nel solo in Bangladesh.

Inoltre, nello stesso tempo le precipitazioni potrebbero aumentare del 10%, cambiando drasticamente i normali modelli delle precipitazioni e causando inondazioni inusuali. Ancora più importante, se i livelli del mare saliranno al livello previsto di 2-3 ft, allora l'effetto sul Bangladesh sarebbe disastroso: una perdita di circa il 20% della sua massa terrestre e lo spostamento di circa 20 - 30 milioni di persone che diventeranno profughi ambientali .

Le foreste di mangrovie delle Sundarbans, la tigre del Bengala e centinaia di specie di uccelli potrebbero scomparire. Circa il 53% delle aree costiere sono interessate dalla salinità. Milioni di persone nel nord del Bangladesh sono minacciate dall'erosione fluviale e da gravi siccità. L'aumento del livello del mare spazzerà via più terra coltivabile in Bangladesh che in qualsiasi altra parte del mondo. Entro il 2050 la produzione di riso si prevede un calo del 10% e la produzione di grano del 30%.

A questo punto, è estremamente importante riconoscere che il cambiamento climatico è pervasivo e ha implicazioni per la sicurezza più di ogni altra minaccia odierna. Le sfide indotte dal clima devono essere collocate al centro delle considerazioni sulla sicurezza in un mondo in rapido cambiamento. Quindi, un'efficace cooperazione internazionale, come proposto dal Consiglio di sicurezza dell'Onu, dovrebbe essere realizzata per affrontare le conseguenze imprevedibili per la sicurezza dei cambiamenti climatici.

Questo intervento è stato pubblicato da "The Daily Star" l'11 agosto 2011 con il titolo "Climate change: Threat to international peace and security"

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