[10/08/2011] News

Verso una nuova guerra del gas Ucraina-Russia? Il caso Timoshenko e l'Unione doganale complicano tutto

«Gli accordi ingiusti sulla fornitura di gas russo in Ucraina potrebbero minare le fondamenta della cooperazione a lungo termine tra i due Paesi» ha detto oggi durante un forum di affari russo-ucraino il primo ministro ucraino Nikolai Azarov.

Il premier di Kiev ha ribadito che «presto o tardi un tale accordo minerà le basi della cooperazione a lungo termine. L'Ucraina acquista il gas russo ad un prezzo più elevato di quello di mercato. Non abbiamo bisogno di ribassi o di prezzi preferenziali. Noi vogliamo la giustizia». I rapporti fra Mosca ed il governo filo-russo di Kiev che ha preso il posto della disastrosa coalizione della "rivoluzione arancione" si sono visibilmente raffreddati dopo l'arresto dell'eroina di quella rivoluzione, l'ex primo ministro ucraino Iulia Timoshenko, accusata proprio di aver firmato un contratto capestro con i russi nel 2009.

Dopo aver arrestato la Timoshenko, Azarov ora dice che «l'Ucraina e la Russia devono adottare una strategia comune per superare gli ostacoli che ingombrano la loro cooperazione  commerciale ed economica».

Il premier ucraino punta sullo stesso azzardo elettorale che utilizzò in patria proprio la Timoshenko: le elezioni presidenziali russe che potrebbero vedere come rivali il primo ministro Vladimir Putin e l'attuale presidente Dmitri Medvedev, entrambi non certo vogliosi di incappare in una crisi energetica e politica con il Paese fratello appena "riconquistato" nella sfera di influenza di Mosca dopo le tentazioni atlantiste e filo-occidentali degli "arancioni".   

«Le relazioni economiche russo-ucraine costituiscono un settore molto più vasto e più profondo dell'attuale congiuntura economica - ha ricordato Azarov - Lo sviluppo economico dei nostri due Paesi ha un valore più importante degli interessi economici e politici del momento». Secondo Azarov, «il volume degli scambi commerciali russo-ucraini dovrebbe raggiungere i 50 miliardi di dollari nel 2011». Però Kiev non ci guadagnerebbe «a causa dell'aumento inedito dei prezzi del gas».

Intanto però l'Ucraina si è rifiutata di aderire all'Unione doganale Russia-Bielorussia-Kazakistan istituita ufficialmente il 6 luglio, ma già dal primo luglio 2001 tutti i controlli doganali vengono eseguiti alle frontiere esterne dell'Unione e dal primo gennaio 2012 i tre Paesi ex sovietici realizzeranno uno spazio economico comune.

Azarov dà la colpa proprio a questa nuova alleanza di aver complicato le relazioni ucraino-russe: le difficoltà nella cooperazione economica «sono dovute alla formazione dell'Unione doganale. I Paesi membri limitano le forniture di una serie di merci ucraine sul loro territorio». Il premier ucraino non crede però che la Russia stia attuando una specie di ricatto economico per costringere Kiev ad entrare nell'Unione doganale  e ha sottolineato che «la Russia penserebbe di stabilire le relazioni con l'Unione doganale nel format definito dal presidente Viktor Ianukovitch, che vuole cooperare con l'Unione doganale con la formula 3+1, senza aderire». L'Ucraina sembra molto più interessata alla creazione di una zona di libero scambio con l'Unione europea.

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