[05/08/2011] News toscana

Energia dall'Arno in project financing

Del progetto delle centraline idroelettriche ubicate presso le briglie presenti nel tratto fiorentino dell'Arno (da Incisa a Lastra a Signa), si parla da anni. Ora però siamo quasi alla fase di avvio della realizzazione. E' stato infatti firmato oggi in provincia di Firenze, l'atto dirigenziale che determina l'aggiudicazione provvisoria del project financing al raggruppamento di imprese guidato da Pac spa di Bolzano insieme ad Iniziative Bresciane spa di Breno (Brescia) e Coestra spa di Firenze.

«L'aggiudicazione s'intende provvisoria - ha spiegato l'assessore provinciale all'ambiente Renzo Crescioli - perché a settembre dovranno essere effettuati i controlli previsti dalla legge, che riguardano la documentazione fornita dall'aggiudicatario e la certificazione antimafia da parte della prefettura. Si tratta degli ultimi passaggi per determinare l'aggiudicazione definitiva, quindi la stipula del contratto e la firma della convenzione; completate le procedure partirà l'iter che porterà alla realizzazione delle piccole centrali idroelettriche sulle pescaie dell'Arno».

Per la progettazione e realizzazione di tutte le opere (12 centraline) sono previsti quattro anni, ma la provincia spera di riuscire a far entrare le prime centrali in funzione già nel 2013. Dopo l'avvio del progetto seguiranno diciotto anni di concessione per la produzione di energia alla ditta che ha realizzato il project (e che ha investito 98 milioni di euro), passati i quali briglie e centrali rientreranno nella disponibilità della provincia che dovrà indire una nuova gara per la gestione. Per quanto riguarda i vantaggi ambientali, spiegano dalla provincia, oltre alla riqualificazione delle 12 briglie, si realizzeranno 65 milioni e 147mila Kwh ogni anno per una riduzione di CO2 pari a 45.602,90 tonnellate, corrispondente al 2 per cento delle emissioni dell'intera regione (assumendo 1 Gwh = 700 t CO2).

«Si tratta di un progetto innovativo, unico in Europa per dimensioni e modalità, voluto fortemente dalla provincia di Firenze che, per portarlo a compimento, ha dovuto superare anche alcuni ostacoli giuridici non banali - ha sottolineato il presidente, Andrea Barducci - Ma  oggi non possiamo che dirci estremamente soddisfatti. Con questa operazione siamo riusciti a coniugare l'innovazione tecnologica allo sfruttamento delle energie rinnovabili, a far risparmiare alle casse pubbliche le spese per il ripristino delle pescaie, a introitare risorse da destinare ad opere di difesa del suolo e ad aumentare la sicurezza dell'area».  L'iter di fattibilità del progetto ha visto la collaborazione della provincia con diversi soggetti, tra i quali anche il dipartimento di Scienze della Terra dell'università di Firenze, cha ha analizzato in particolare le caratteristiche, le condizioni attuali e il possibile costo di ristrutturazione e riqualificazione delle 12 pescaie, oltre all'energia media potenzialmente producibile in un anno.

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