[02/08/2011] News
Il Nucleo Antifrodi dei Carabinieri (Nac) di Parma, ha sequestrato oltre 9mila litri di olio di oliva proveniente da Spagna e Grecia e spacciato come "extravergine" italiano, ma risultato invece 'deodorato' all'esame di laboratorio degli alchilesteri.
Questa volta non è andata a buon fine, ma le truffe e le sofisticazioni alimentari aumentano e vanno a causare danni alla filiera agroalimentare italiana. Alle imprese agricole, che coadiuviate dalle associazioni di categoria, stanno rilanciando le produzioni locali di qualità, le filiere corte, e i contatti diretti con i consumatori. Agli stessi cittadini che sono ingannati e al contempo viene messa a rischio la loro salute.
«I controlli e gli interventi sul campo effettuati dal Nucleo antifrodi dei Carabinieri sono fondamentali per la difesa del vero "made in Italy"- hanno affermato dalla Cia, la Confederazione italiana agricoltori - Purtroppo in Italia le frodi alimentari sono tante e diffuse e muovono un giro d'affari da ben 3 milioni di euro al giorno. Soldi sottratti agli agricoltori onesti che ogni giorno lavorano su tecniche di produzione ad altissimo standard qualitativo, attestato dalle certificazioni europee come Dop e Igp». Per quanto riguarda l'olio, informano dalla Cia, i consumi medi in Italia si aggirano intorno a 650-700 mila tonnellate annue per un consumo a persona di circa 12-14 chili, e se ne produce mediamente ogni anno circa 500 mila tonnellate, di cui oltre il 30 per cento destinato all'export. «Proprio gli olivicoltori hanno subito in questi anni enormi danni dalle sofisticazioni, a causa soprattutto delle grandi quantità di olio straniero di bassa qualità "miscelato" con il nostro e poi rivenduto a prezzi stracciati. Per questo è sempre più indispensabile proteggere le aziende sane del nostro paese e l'intero comparto olivicolo, che è di primaria importanza per la nostra economia» hanno concluso dalla Cia.