[02/08/2011] News

Acqua e agricoltura, grandi sprechi

Continuiamo a parlare di acqua, non piu ad uso familiare ma quella usata nell'agricoltura. In Italia dedichiamo a scopi irrigui (agricoltura e allevamenti) il 60% dei circa 56 miliardi di m³ annui consumati di acqua dolce. Siamo al primo posto in Europa sia per i consumi di acqua per abitante, sia per la maggiore estensione agricola irrigata, pari a 4 milioni e mezzo di ettari.

L'irrigazione è praticata con modalità diverse secondo le aree geografiche e le zone climatiche, con vari gradi di sofisticazione e di tecnologia. Serve a stabilizzare la produttività delle colture per ettaro ed è importante anche in zone aride o semi-aride, che altrimenti sarebbero inadatte a sostenere alcune colture. Questo sistema permette di sfruttare al massimo la produttività dei terreni, aggiungendovi tutto ciò che la natura non riesce a fornire secondo i suoi cicli, appunto, naturali. Il che significa anche uso di pesticidi e di fertilizzanti chimici.

Da un lato quindi, l'irrigazione diventa uno strumento di sempre maggior rilevanza ai fini delle disponibilità alimentari; dall'altro costituisce la principale forma di consumo delle risorse idriche dovuta all'uomo a livello planetario. Si pensi che la quantità d'acqua che basta normalmente ad irrigare un ettaro di risiera, è la stessa che serve ai bisogni di 100 famiglie urbane nell'arco di due anni.

Ogni coltura ha delle richieste di acqua proprie, calcolabili tramite delle formule matematiche che tengono conto dell'umidità e della temperatura media mesile, della pioggia caduta e di coefficienti che cambiano da coltura a coltura. Si tratta di stimare l'evapotraspirazione della pianta e di metterla a confronto con l'evapotraspirazione di un prato all'inglese, verde durante tutto l'anno, coltura che richiede più acqua in assoluto.

Il dato che otteniamo, espresso in millimetri su ettaro, corrisponde al bisogno effettivo della pianta per poter avere un buon raccolto e non avere consumi.

Questo metodo potrebbe essere applicabile tramite irrigazione a goccia e non con metodi come lo scorrimento o l'aspersione, che invece portano a un uso dell'acqua non appropriato.

Altro problema di cui l'irrigazione può essere la soluzione è quello relativo alla salinità del suolo, in quanto l'acqua attraversando gli strati di terreno si trascina dietro i sali depositati in anni e anni di concimazione eccessiva e incontrollata, problema presente in gran parte delle zone coltivate italiane. In questo caso un'irrigazione abbondante, nonostante il gran consumo d'acqua, potrebbe aiutare.

Oltre al metodo d'irrgazione usato, la tecnologia ci fornisce dei componenti molto utili allo scopo di ridurre lo spreco come l'utilizzo di misuratori di portata, centraline di controllo, timer ed elettrovalvole. Da un consumo di centinaia di m³ di acqua potabile potremmo arrivare a consumarne addirittura la metà.

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