[29/07/2011] News

Buone notizie per le api: il ministero delle politiche agricole vieta i neolicotinoidi

Dopo la moria di api verificatasi nei giorni scorsi in Piemonte, il ministero delle politiche agricole e forestali ha vietato l'utilizzo di i neolicotinoidi nella semina del mais. Oggi il sottosegretario all'agricoltura, Roberto Rosso, durante un incontro con gli apicoltori in prefettura a Torino, ha spiegato che «a essere vietati sono i neolicotinoidi, la cui nocività per le api è stata dimostrata scientificamente. Nonostante questo siamo l'unico Paese che ha disposto il divieto. Stiamo pensando di estenderlo anche ad altri prodotti agricoli. Stiamo lottando contro le resistenze delle case farmaceutiche e chimiche».

«Ben fatto,ora il divieto sia reso stabile già dal 201» è il commento di Legambiente. Il presidente del Cigno Verde, Vittorio Cogliati Dezza, sottolinea: «Finalmente il nostro Paese ha deciso di prendere atto dell'effetto tossico dei neolicotinoidi. Ora è necessario che questo divieto divenga stabile nel tempo, senza procedere di proroga in proroga, a partire da tutto il 2011. Questa decisione non servirà solo a tutelare un settore produttivo di grande qualità e a difendere tutte le produzioni agroalimentari di eccellenza che ci distinguono nel mondo, ma sarà fondamentale anche a salvaguardare l'interesse pubblico complessivo. La moria delle api rappresenta, infatti, solo l'effetto più evidente di un malessere che colpisce silenziosamente quegli ecosistemi più delicati fondamentali per l'equilibrio di tutte le specie. E' fondamentale, pertanto, che questo sia solo il primo passo verso una seria e concreta procedura di revisione delle autorizzazioni e regolamentazioni d'uso dei fitofarmaci utilizzati in agricoltura».

Anche per Rodolfo Floreano, presidente dell'associazione produttori AgriPiemonte miele, che rappresenta circa 3500 produttori piemontesi, «bisognerebbe vietare tali pesticidi definitivamente, almeno nel mais. Negli altri prodotti agricoli, invece, la ricerca ha ancora qualche difficoltà a dimostrare la loro nocività».

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