[27/07/2011] News

Dove sono finiti gli gnu del Botswana?

Uno studio condotto in Botswana da Elephants without borders (Ewb) evidenzia come «la popolazione di gnu è calata di circa il 90% per diverse ragioni, tra le quali l'utilizzo delle terre, la frammentazione degli habitat, i cambiamenti della vegetazione, la siccità, le recinzioni veterinarie, gli incendi ed il bracconaggio».

L'inchiesta, commissionata dal Department of wildlife and National Parks del ministero del Botswana, ha richiesto circa 250 ore di sorvolo delle aree interessate. Sono stati utilizzati anche voli di linea, con indagini che si sono svolte lungo 25.598 km e su una superficie di 73,478 km2, in maggioranza nei parchi nazionali di Chobe, Makgadikgadi e Nxai Pan, nella Moremi Game Reserve, nel delta dell'Okavango,  nei dintorni delle Wildlife Management Areas e nei distretti del Ngamiland, di Chobe e Central. Sono stati poi analizzati i dati comparativi di nove indagini simili, condotte tra il 1993 e il 2004.

Secondo Ewb, una Ong che è impegnata nella salvaguardia della fauna e delle risorse naturali in Africa, sarà molto difficile incrementare la popolazione degli gnu del Botswana, ormai in via d'estinzione; soprattutto nei due distretti settentrionali del Ngamiland e di Chobe, la loro presenza è crollata al 10% rispetto a quella presente 15 anni fa.

Ma non sono in pericolo solo gli gnu. Praticamente tutta la grande fauna del Botswana è a rischio: presentando il rapporto sul quotidiano del Botswana Mmegi, il fondatore di Ewb, Michael Chase, ha spiegato che «il calo numerico di altri animali, come giraffe, kudu, lechwe, struzzi, roano, tsessebe e facoceri, è una grossa preoccupazione. Particolarmente inquietante è il calo di circa il 90% del numero degli gnu, avvistati tramite un censimento. Per esempio, a Chobe abbiamo avvistato solamente 500 gnu».

L'unico grande animale che non sembra subire le conseguenze di questa vera e propria crisi della biodiversità del Botswana è l'elefante, tanto caro ad Elephants without borders: la loro popolazione nel nord del Paese è rimasta stabile a circa 130.000 individui.

Nell'intervista a Mmegi, Chase spiega quel che sta succedendo: «gli incendi della boscaglia tendono ad uccidere decine di animali che ci vivono. Ad esempio, nel Makgadikgadi abbiamo visto 43 carcasse di zebre che erano ovviamente state uccise da incendi. C'è un crescente tasso di bracconaggio, che aggrava ulteriormente la situazione. In un caso, i bracconieri hanno ucciso una leonessa in allattamento che aveva sei cuccioli».

Torna all'archivio