[25/07/2011] News toscana

Aeroporto di Firenze: si fa avanti una nuova soluzione "geometrica" per l'orientamento della pista

Si avvicina la pausa estiva e chi andrà in vacanza lo farà senza sapere come si risolverà il problema "geometrico" che da tempo attanaglia la Piana fiorentina. La pista dell'aeroporto sarà perpendicolare, parallela o obliqua all'autostrada? Quest'ultima soluzione pare ora andare per la maggiore: la classica via di mezzo che accontenta tutti (o nessuno).

I sindaci della Piana appoggiati dalla provincia di Firenze potrebbero convergere su questa ipotesi che "impatta" meno sul parco e non lascia spazio a future espansioni aeroportuali a scapito delle altre funzioni come invece avrebbe fatto la pista parallela. Anche a Prato la soluzione potrebbe piacere considerato che in questo modo vedrebbe allontanato il rischio del sorvolo degli aerei sulla città.

La Regione che sta studiando tecnicamente la fattibilità della pista obliqua sta mettendo anche sui piatti della bilancia favorevoli e contrari a questa nuova prospettiva. Pare rimanere isolato il comune di Firenze che più di tutti con il sindaco Renzi si è schierato apertamente per la soluzione "pista parallela", ma il peso specifico della città non può essere sottovalutato e Rossi questo lo sa.

Premesso che non esistono "pasti gratis" e che si deve tener conto anche degli aspetti economici, per ora si tratta di una questione tutta politica con difese più o meno legittime dei propri orticelli che talvolta è lontana o addirittura molta lontana da quella che è una ragionevole pianificazione urbanistica o la programmazione di un servizio efficiente che ha valenza su scala regionale, il tutto da sviluppare nell'ottica della sostenibilità.

In realtà la Piana già ben antropizzata, non ha bisogno di un metro cubo in più di cemento, ma di riorganizzazione delle funzioni in essere o previste con compensazioni che limitano il danno complessivo e di un progetto di valorizzazione agricola, ambientale e ricreativa del territorio che coincide con quello della progettazione del Parco.

La Toscana poi ha bisogno di un sistema aeroportuale efficiente a servizio delle attività (turismo, impresa...) che si svolgono nei suoi grandi centri. Il problema quindi non è avere scali tutti della stessa dimensione e portata in ogni città ma il collegamento veloce via ferrovia tra un aeroporto e le aree urbane. Se paradossalmente l'aeroporto internazionale di Firenze fosse posizionato a 45-50 minuti di distanza dal centro città, in un territorio "neutro", nessuno si lamenterebbe. Il problema è che questo aeroporto è a Pisa e quindi si riaffaccia il problema del campanilismo e degli interessi di gestioni diverse.

Ma su tutto questo a nostro avviso prevale un altro discorso: l'aeroporto di Firenze è in una posizione "disgraziata", e crea impatto insostenibile (in particolare acustico) almeno su un parte della città capoluogo. La mitigazione di questo impatto e la tutela della salute dei cittadini dovrebbe essere al primo punto della lista delle priorità di cui gli amministratori dovrebbero tenere conto e va da se che la soluzione non è certo quello del potenziamento dell'aeroporto.

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