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Sì al rigassificatore di Porto Empedocle. Italia Nostra: «Clamoroso errore del Consiglio di Stato»

Legambiente Sicilia: «Scelta sbagliata. Siamo per 3 o 4 rigassificatori in tutta Italia». Tutto ok per la Cgil

Il Consiglio di Stato, ribaltando la precedente sentenza del Tar del Lazio, ha accolto il ricorso di Enel e della società Nuove Energie, dando il via libera al rigassificatore di Porto Empedocle. Per Italia Nostra «ancora una volta la Sicilia rischia di svendere il suo speciale patrimonio culturale, artistico e paesaggistico».

Leandro Janni, del Consiglio nazionale Italia Nostra, spiega che «noi di Italia Nostra prendiamo atto della sentenza ma restiamo convinti, insieme al Comune di Agrigento, Arci, Legambiente, Cittadinanzattiva e Codacons, che la reindustrializzazione di Porto Empedocle costituisca un clamoroso errore stategico, un'offesa al paesaggio unico, sublime della Valle dei Templi di Agrigento. Porto Empedocle è un sito industriale improprio, sbagliato, perché si trova al centro di uno dei più importanti comprensori turistici del Mediterraneo. E' evidente che in questo straordinario territorio si dovrebbe puntare a migliorare, a potenziare l'offerta turistica e culturale, anziché rilanciare la nefasta scelta industrialista che, a partire dagli anni Cinquanta e Sessanta, ha attivato rilevanti processi di degrado ambientale». 

Di diverso parere sono il segretario confederale della Cgil, Fabrizio Solari, e il responsabile energia Cgil Antonio Filippi che in una dichiarazione congiunta si associano alla soddisfazione di Enel: «Una buona notizia per l'intero paese perché abbiamo un urgente bisogno, oggi ancor più di ieri, di diversificare l'approvvigionamento del gas. Nel merito del progetto, si prevedono 800 milioni di investimento e 50 milioni di opere compensative che andranno a sviluppare e a fortificare il territorio, come ad esempio attraverso la costruzione della nuova banchina che ospiterà navi da crociera per valorizzare la valle dei Templi. Il tutto si svolgerà attraverso uno sviluppo armonioso del territorio che si intreccia con l'esigenza di modernità, dando una salvifica boccata di ossigeno a quel pezzo di Sicilia attraverso i mille occupati che nei prossimi mesi costruiranno l'opera e gli oltre duecento lavoratori, tra diretti e indiretti, che saranno impiegati a regine. Lo sviluppo del terminal del gas di Porto Empedocle è  quindi "importante per l'Italia, per la Sicilia e per la salvaguardia ambientale del territorio coniugando modernità  esigenze energetiche e valorizzazione del territorio».

Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia ha detto: «Noi rispettiamo la sentenza, ma restiamo convinti che reindustrializzazione di Porto Empedocle sia un grave errore. Legambiente sostiene la realizzazione in tutta Italia di 3-4 rigassificatori che, visto il numero esiguo, potrebbero essere localizzati in modo ideale, come già avvenuto in alcuni casi. Porto Empedocle è una localizzazione sbagliata per la semplice ragione che si trova al centro di uno dei più importanti comprensori turistici del Mediterraneo. Comprensorio che tiene insieme la Riserva di Torre Salsa, la Scala dei Turchi, il castello di Palma, il Parco Luigi Pirandello e, soprattutto, la Valle dei Templi di Agrigento e che, quindi, dovrebbe esponenzialmente migliorare la propria offerta turistica, piuttosto che rianimare la scelta industrialista che aggredì la costa siciliana negli anni 50 e 60. restiamo comunque in attesa di leggere le motivazioni della sentenza che ha ribaltato quella del Tra del Lazio, per fare anche una valutazione sul piano del diritto e non solo su quello politico».

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