[19/07/2011] News

La Puglia prova a fermare le trivellazioni in mare con una proposta di legge alle Camere

La Regione Puglia prova a salvare le isole Tremiti e il mar Adriatico dalle trivellezioni. Il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità la proposta di legge alle Camere (ai sensi dell'articolo 121, secondo comma della Costituzione) sul "Divieto di prospezione, ricerca e coltivazione d'idrocarburi liquidi".

Dopo che nel giugno scorso la Regione ha fatto ricorso al Tar del Lazio per l'annullamento del decreto (126/2011) con il quale il ministero dell'Ambiente si è pronunciato positivamente sulla compatibilità ambientale relativa alla ricerca di idrocarburi da effettuarsi al largo della costa abruzzese e molisana (stessa strada è stata percorsa da Legambiente e altre associazioni ambientaliste), ora con la proposta di legge la Regione Puglia tende a mettere in salvo non solo le Isole Tremiti, ma tutto l'Adriatico, dall'attività estrattiva ritenendo prevalenti la questione ambientale e l'attività turistica.

A tal fine prevede il divieto di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi nelle acque del mare Adriatico prospiciente le Regioni Puglia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Molise. I divieti in questione, spiegano dalla Regione, si applicano anche ai procedimenti autorizzatovi avviati e non conclusi alla data di entrata in vigore della legge. L'iniziativa politica segue la grande manifestazione in difesa del mare Adriatico che si è svolta a maggio a Termoli dove tremila persone tra politici, amministratori di Puglia, Molise ed Abruzzo, rappresentanti di 280 associazioni, imprenditori turistici, balneatori, marittimi, studenti e cittadini di tre regioni manifestarono la ferma contrarietà al progetto di trivellazione approvato dal governo. 

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