[19/07/2011] News

Fukushima, ennesimo piano per la messa in sicurezza. Il governo giapponese definisce il "cold shutdown"

Tutte le prefetture dovranno controllare la radioattivitą del foraggio per il bestiame

Il governo giapponese ha annunciato che il "second-stage target" per mettere sotto controllo il disastro nucleare di Fukushima Daiichi  comporterà il raggiungimento del "cold shutdown", l'arresto a freddo, e che questo significa che i reattori nucleari danneggiati e disabilitati dovranno essere raffreddati fino a circa 100 gradi Celsius o anche meno.

Oggi il governo ha dovuto rendere chiaro il massimo della temperatura da raggiungere con il "cold shutdown", dopo che è stato reso noto il nuovo (ed ennesimo) piano per contenere il disastro nucleare. Fino ad oggi il governo aveva omesso di specificare cosa comportasse l'arresto a freddo dei reattori. Ora finalmente, ad oltre quattro mesi dal terremoto/tsunami dell'11 marzo, spiega che occorrerà raffreddare i reattori fino a 100 gradi o anche temperature inferiori, e che questo ridurrebbe in modo sostanziale l'esposizione alle radiazioni dei "liquidatori" di Fukushima Daiichi e della popolazione che vive nelle aree intorno alla centrale.

L'ottenimento del "cold shutdown" è stato espressamente citato come una delle condizioni essenziali per riaprire la no-entry zone di 20 km intorno all'impianto nucleare. Ma non è chiaro quando questo potrà accadere, dato che il governo non ha ancora deciso quale sia il livello di radioattività considerato "sicuro" per far ritornare le persone nella zona vietata.

Governo e Tokyo Electric Power Company (Tepco) hanno annunciato il nuovo piano per Fukushima Daiichi, ed insieme hanno detto che la prima fase del piano è stata quasi completata nei tempi previsti.

Il problema è che il sistema di decontaminazione dell'acqua altamente radioattiva (un'altra cosa ritenuta essenziale per la messa in sicurezza), dopo aver iniziato ad operare alla fine di giugno, sta lavorando al di sotto della capacità prevista ed è funestato da continue perdite e da altri problemi tecnici. Nei giorni scorsi  il livello di decontaminazione dell'acqua radioattiva è sceso a 37 tonnellate all'ora, più del 20% al di sotto del previsto. E' stato poi riportato a 39 tonnellate all'ora il 15 luglio, dopo che i "liquidatori" della Tepco sono riusciti scaricare l'aria accumulatasi nei tubi ed hanno anche sostituito un tubo flessibile di collegamento dei serbatoi per facilitare la circolazione dell'acqua. Ma lo smaltimento dell'acqua è sceso di nuovo a 37 tonnellate all'ora il 18 luglio, e la Tepco ammette di non sapere quale sia la causa di questo nuovo intoppo. Inoltre, con l'arrivo di un nuovo fronte di maltempo è sempre più probabile che l'acqua radioattiva tracimi dagli edifici e dalle trincee dei reattori e vada a finire nell'Oceano Pacifico.

La situazione resta drammatica. Oggi il ministero dell'Agricoltura giapponese ha annunciato che chiederà a tutte le 47 prefetture del Paese di verificare se il foraggio di riso utilizzato per alimentare il bestiame abbia subito una contaminazione radioattiva. Il ministro dell'Agricoltura, Michihiko Kano, ha annunciato il provvedimento, che amplia quello che riguardava solo 11 prefetture nelle regioni di Kanto e di Tohoku, tra cui la prefettura di Fukushima. Il ministro ha deciso di estendere i controlli a tutto il Giappone dopo che in altre due prefetture, Niigata e Yamagata, sono stati trovati capi di bestiame alimentati con foraggio e paglia di riso contenente cesio radioattivo al di sopra dei limiti fissati dal governo. Il ministero dell'Agricoltura ha dichiarato di voler anche capire se i grossisti del Giappone orientale hanno venduto paglia di riso tenuta all'aperto dopo l'inizio del  disastro nucleare di Fukushima.

Kano ha detto ai giornalisti: «il ministero lavorerà con tutte le prefetture per verificare che nessun bovino sia più alimentato con foraggi contenenti cesio. Finora, almeno 578 capi di bestiame alimentati con mangimi contaminati sono stati macellati e la loro carne avviata alla vendita già consumata››.

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