[18/07/2011] News

Foto aeree di strutture militari nelle Spratly, le isole del petrolio contese

Il network radio-televisivo giapponese Nhk rivela oggi documenti interni militari delle Filippine che dimostrano che alcuni Paesi asiatici stanno costruendo strutture sulle isole Spratly un gruppo di scogli ed atolli nel Mar Cinese Meridionale rivendicato da diversi Staiti.

La Nhk dice che i documenti ottenuti «Includono foto aeree delle isole prese nel 2009 e 2010».

La rivelazione potrebbe essere esplosiva, dato che Cina, Taiwan, Vietnam, Malesia, Brunei e Filippine rivendicano la sovranità su tutte o alcune delle oltre 200 isole e scogli che formano l'arcipelago.

I cinesi, che le chiamano Nansha, le hanno messe sotto amministrazione della provincia di Hainan e le gestiscono con l'Ufficio per l'amministrazione delle isole Xisha, Zhongsha e Nansha, il minuscolo regno petrolifero del Brunei ne considera alcune sua Zona economica esclusiva,  per la Malaysia fanno parte del suo Stato del Sabah con il nome di Kepulauan Spratly, per le Filippine della provincia di Palawan e le chiama Kapuluan ng Kalayaan, secondo il Vietnam sono parte integrante della provincia di Khánh Hòa  con il nome di Quần Đảo Trường Sa. Secondo Taiwan le isole appartengono alla sua municipalità di Kaohsiung.

Questo estesissimo arcipelago di minuscole isole arriva a 5 km2 di superficie, con un'altezza massima sul livello del mare di 4 metri, ma con un'estensione costiera di 926 km! Ed è abitato e frequentato da una moltitudine di etnie che rispecchiano le rivendicazioni territoriali e che non se ne sono mai curate molto.

I cinesi e i vietnamiti hanno sempre rivendicato questo arcipelago molto lontano dalle loro coste, tra il Borneo e le Filippine, ma tutto è cambiato con la scoperta di grandi giacimenti di petrolio e gas naturale nei fondali delle isole.

Secondo le foto in possesso di Nhk, diversi Paesi si sarebbero installati in circa 40 delle isole e scogli con edifici che ospitano truppe: «Le foto dimostrano che la Cina ha costruito diverse strutture in cemento armato su Fiery Cross Reef. Lo scorso anno quel  Paese ha apparentemente aggiunto un edificio a un piano e installato una parabola satellitare sulla barriera corallina. La Cina ha anche ha costruito quello che sembra essere un eliporto su Cuarteron Reef  ed un edificio di 3 piani con una grande cupola sul Subi Reef. Spratly Island, che è controllata dal Vietnam ed ha una pista, un edificio e un faro. Taiwan ha costruito una pista su Itu Aba Island. Si ritiene che i Paesi stiano tentando di consolidare il loro controllo sulla regione con la costruzione di ulteriori impianti sulle isole».

La situazione è molto preoccupante, visto che coinvolge Vietnam e Cina, che di recente si sono già scontrate per un altro arcipelago conteso, le Xisha/Paracel, e Taiwan che i cinesi considerano proprio territorio nazionale ed alla quale non hanno nessuna intenzione di far costruire basi militari accanto alle loro

E pensare nella sua ultima riunione a Bali l'Organizzazioni delle nazioni del sud-est asiatico, l'Asean, per mostrare unità di fronte ai conflitti e dispute territoriali  ai crescenti, aveva appena annunciato la  stesura di un codice di condotta per regolamentare le attività nel Mar Cinese Meridionale, sia per quanto riguarda le esercitazioni militari che per  l'esplorazione delle risorse naturali.

Asean (della quale fanno parte anche Vietnam, Filippine, Malaysia e Brunei)  e Cina avevano concordato di lavorare insieme per stabilire le norme, ma i cinesi hanno comunque detto che i conflitti devono essere risolti attraverso colloqui bilaterali, il che, visto l'intrico di rivendicazioni sulle Spratly vuol dire che tutto resta come è. Le isole sono anche un elemento di frizione tra Usa e Cina: dopo che sono falliti i recenti colloqui sino-americani a Pechino sulle isole del Mar cInese meridionale, il Congresso Usa ha apertamente appoggiato le rivendicazioni delle Filippine che si vantano di avere a Kalayaan l'unico centro abitato permanentemente in tutto l'arcipelago.

Intanto, in queste isole di  tutti e di nessuno,  le attività umane incontrollate, la sovrapesca, la pesca col veleno e con le bombe da parte dei militari e l'inquinamento delle piattaforme petrolifere offshore hanno già pesantemente danneggiato l'ambiente delle Spratly.

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