[13/07/2011] News toscana

Riordino istituzionale: davvero basta semplificare per risparmiare?

Se la vicenda delle Province continua a registrare strascichi polemici anche curiosi e singolari come quello che - stando ad un'indagine della Confesercenti - gli italiani dalla loro abrogazione guadagnerebbero 300 euro, qualcosa si è mosso e si sta muovendo per evitare simili trappole demagogiche che lascerebbero le cose come stanno.

E perché le cose cambino davvero e si cominci a discutere su cosa e come devono cambiare le istituzioni - e non solo le Province - serve una partecipazione effettiva, un confronto vero che sappia raccordarsi, ad esempio, anche da noi in Toscana, ad una serie di questioni anche estremamente delicate riguardanti, ad esempio, il territorio e l'ambiente. Quanto al coinvolgimento trovo strano -per non dire di peggio - che dopo le chiacchiere sulla partecipazione, la proposta di riordino istituzionale decisa dalla giunta e sostenuta da una serie fitta di dichiarazioni di Nencini tutte incentrate sulla semplificazione, risparmi e così via, registri il dissenso delle Province (vedi le bordate polemiche di Leonardo Marras, presidente della Provincia di Grosseto) che chiedono di essere ascoltate.

Ma non era ragionevole farlo prima, tanto più che la questione non si vorrà negarlo, è strettamente connessa con il dibattito nazionale appena agli inizi. E che proprio in questo momento riprendano o si aprano fronti polemici tra le Province (vedi rifiuti eccetera), ma anche sulle unioni comunali (vicende vecchie come il cucco) vorrà dire pure qualcosa. Si pensa davvero che fare prima la frittata e poi discuterne sia meglio e dia maggiori risultati?

E poi i raccordi con situazioni concrete calde e scabrose su cui si era tornati a discutere con il Pit la legge del 2005 che sembrano essere di nuovo ferme.

Vedo che a San Vincenzo torna la polemica non solo di Salvatore Settis con il Comune per la gestione di un territorio estremamente delicato con le sue dune e tanto altro, dove non a caso opera anche una società dei parchi e dove la Regione aveva deciso di volere istituire un suo nuovo parco regionale. Sono questioni che non hanno nulla a che vedere sulle competenze dei Comuni, delle Province e di quelle realtà preposte alla gestione degli ambienti più delicati dai bacini alla natura? Non sono cose più importanti dei doppi ruoli che spesso non raddoppiano l'impegno ma lo impoveriscono?

Davvero basta parlare di semplificazione, snellimento (lo chiede anche Confindustria per le grandi opere nel senso che sia solo lo Stato a decidere) per avere qualche risparmio? Se il voto della Camera ci ha preso alla sprovvista a correggere il tiro non basta qualche frettolosa decisione che lascia ancora in ombra troppe questioni.

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