[11/07/2011] News

La rapida avanzata della lumaca gigante in Venezuela

I giardini di decine di condomini della città di Lechería e le aree verdi di tutta la regione costiera caraibica di Anzoátegui, nel nord del Venezuela, stanno affrontando non l'invasione imperialista profetizzata più volte dal vulcanico presidente bolivariano Hugo Chavez, ma quella molto più concreta delle chiocciole giganti africane (Achatina fulica) che stanno espandendosi in tutta l'America del sud e nei Caraibi ed hanno invaso anche isole/Stato come Barbados, e Saint Lucía ed i dipartimenti francesi di oltremare di Guadalupa, Martinica.

La terribile chiocciola africana, originaria dell'Africa orientale, è stata ritrovata per la prima volta in Venezuela nel 1997 e la sua espansione, nonostante la fama "slow" che circonda le lumache, è avvenuta molto rapidamente visto il loro elevato tasso di riproduzione. Questi lenti animali avanzano ad una rapidità impressionante: 100 chilometri all'anno nelle aree urbane del nord-est del Venezuela. Il municipio di Lechería ha preparato un piano per combattere l'invasore che prevede la raccolta e l'incenerimento delle lumache aliene.

La chiocciola gigante africana è inserita nell'elenco delle 100 specie aliene invasive più pericolose del mondo, infatti altre ad essere un vero e proprio flagello per le coltivazioni, è in grado di alimentarsi di almeno 500 specie vegetali e può essere portatrice di malattie anche per l'uomo.
Rafael Martínez, un professore di zoologia tropicale dell'Universidad Central de Venezuela, ha spiegato a Tierramérica che «questa chiocciola può contenere vettori della Meningite eosinofilia, una grave malattia del sistema nervoso o ospitare temporaneamente il parassita che causa l'angiostrongilosis, che ostruisce le arterie nell'addome».

I municipi interessati hanno avvisato la popolazione che «in tutti i casi la loro presenza deve essere denunciata alle autorità sanitarie ed al Ministerio de Agricultura y Tierra». Un amministratore locale, Jesús Rosas, ha sottolineato che «le chiocciole giganti africane, per i parassiti dei quali sono portatrici, non sono adatte al consumo umano» e che «gli esemplari localizzati non devono essere buttati vivi in recipienti o siti destinati alla raccolta della spazzatura perché questo contribuisce alla loro propagazione».

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