[07/07/2011] News

Escherichia coli, l'Ue vieta l'importazione di fieno e germogli dall'Egitto

Il 22 maggio scorso la Germania ha denunciato il focolaio del batterio Escherichia coli produttore della tossina Shiga (Stec) nella Germania settentrionale. Mentre la Francia ne ha denunciato la presenza a Bordeaux un mese dopo (15 giugno). In entrambi i casi le indagini epidemiologiche e le analisi di laboratorio hanno dimostrato che all'origine del contagio potrebbe esserci il consumo di semi germogliati (in particolare, per lo stato tedesco quelli prodotti in un'azienda a sud di Amburgo) derivanti da una partita di semi di fieno greco e di legumi importata dall'Egitto.

Nonostante non si possa escludere che altre partite siano coinvolte, sulla base del principio di precauzione l'Ue ha deciso di vietare temporaneamente (fino al 31 ottobre 2011) l'importazione di alcuni i semi e i legumi originari dell'Egitto (ossia quelli che figurano nell'allegato della decisione pubblicata oggi sulla Gazzetta ufficiale europea), al fine di disporre del tempo necessario per valutare ulteriormente la loro sicurezza.

Mancano, infatti, informazioni precise sull'origine esatta della contaminazione in Egitto, sui mezzi di contaminazione e su un'eventuale contaminazione incrociata, ma è evidente che l'esposizione a una limitata quantità di materiale contaminato proveniente anche da altri semi e legumi può avere gravi ripercussioni sulla salute umana.

Dunque gli Stati membri, sulla base della decisione Ue, dovranno adottare tutte le misure necessarie a ritirare dal mercato e distruggere tutte le partite di semi di fieno greco, importate dall'Egitto durante il periodo 2009-2011, figuranti nelle notifiche del sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi relative al procedimento di tracciabilità.

Comunque le misure di emergenza cautelative saranno oggetto di un riesame periodico alla luce delle garanzie offerte dall'Egitto, dei risultati delle indagini e delle analisi effettuate dagli Stati membri.
E' il regolamento Ue del 2002 che stabilisce le misure di emergenza da applicare quando sia manifesto che alimenti o mangimi importati da un paese terzo possono comportare un grave rischio per la salute umana, per la salute degli animali o per l'ambiente che non possa essere adeguatamente affrontato mediante misure adottate dallo Stato membro o dagli Stati membri interessati.

Gli egiziani ovviamente respingono tutte le accuse e smentiscono ogni loro responsabilità:  il ministero dell'agricoltura egizianio afferma sul suo sito di aver prelevato campioni dai magazzini degli esportatori di fieno greco e che tutti i risultati sono stati negativi rispetto alla presenza E. coli: «Nessun ceppo di E. coli è stato ritrovato in Egitto e nessun caso di malattia è stato segnalato».

Gli egiziani ributtano la palla nel campo europeo: se i semi del fieno greco non sono contaminati dal ceppo patogeno di E.coli, «La contaminazione potrebbe essere avvenuta durante diversi procedimenti di trattamento, come il re-imballaggio o l'acqua utilizzata per coltivarli».

Intanto, anche l'agenzia per la sicurezza alimentare russa, Rispotrebnadzor, ha vietato l'importazione di alcuni tipi di prodotti egiziani a causa dei timori per la sicurezza alimentare, come aveva già fatto con gli ortaggi provenienti dall'Ue.

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