[06/07/2011] News

Accordi tra pubblico e privato per sviluppare la ricerca in Italia

Nell'occasione della firma di un protocollo d'intesa tra ministero della Salute e Cnr in ambito di ricerca biomedica e sanitaria, si è tornati a parlare dello stato generale della ricerca in Italia tra luci, qualche ombra e grandi margini di miglioramento se si comprende che attraverso il sostegno alla ricerca oggi, si imposta la qualità della vita e la competitività del Paese domani.

«Osservata nel suo complesso e in relazione al Pil, la ricerca italiana non è messa così male sebbene resti sotto finanziata e abbia quindi bisogno di più risorse per promuovere lo sviluppo - ha dichiarato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio - Per quanto attiene la ricerca in ambito sanitario il sottofinanziamento è compensato da diverse fonti di sovvenzione. Quando si va a calcolare il budget bisogna considerare gli stipendi, le risorse che vengono dal Cnr, dal Miur e dal ministero della Salute. Facendo la somma di tutto, in percentuale sul Pil, non siamo messi cosi male».

Il presidente del Cnr Luciano Maiani ha tenuto a fare una distinzione tra ricerca pubblica e privata: «Il supporto pubblico alla ricerca - ha spiegato - è poco al di sotto della media europea (1,1% del Pil) ma il problema sta in quella privata che si attesta sullo 0,1-0,2% del Pil mentre all'estero è il doppio di quella pubblica. Occorrono dunque misure ad hoc per stimolare la ricerca privata, come il bonus per le aziende che commissionano ricerca a enti pubblici e università e incentivi fiscali. In questo ambito il Cnr si sta già impegnando cercando di trascinare le aziende private, è stato istituito un tavolo con Assolombarda e Federchimica per individuare nel settore delle Pmi margini di collaborazione. Lo slogan è "il Cnr ti è vicino"».

Ricerca è anche competizione in ambito nazionale ma se si vuol competere in un mondo globalizzato c'è necessità di un accordo tra tutti gli attori, istituzioni, università e aziende in particolare per sviluppare la ricerca applicata, per non perdere posizioni e know-out in settori che ci hanno visto all'avanguardia.

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