[01/07/2011] News

Governo, manovra economica: Cia delusa per la vicenda delle quote latte

La manovra economica del governo non accontenta completamente alcun settore economico. Diverse categorie sono addirittura infuriate, come ad esempio gli agricoltori, in particolare per quanto attiene la famosa vicenda delle quote latte. «Ancora una volta ci troviamo davanti ad una vergognosa misura che premia i furbi delle quote latte. Un provvedimento che ormai prelude ad un condono tombale» ha dichiarato il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi (Nella foto).

Con l'interruzione delle riscossioni delle multe da parte di Equitalia, senza, peraltro, indicare chi dovrà procedere in sua sostituzione, dal governo è venuto un ennesimo regalo a chi non ha rispettato le regole, mentre è stata umiliata la stragrande maggioranza degli allevatori onesti, che si sono attenuti alle leggi. Un vero e proprio schiaffo alla legalità che, proprio nella vicenda delle quote latte, troppe volte è stata calpestata.

Una questione che si trascina dal 1984 e per la quale si è accumulato un debito nei confronti dell'Ue di oltre 4 miliardi di euro. Così ogni contribuente italiano si è trovato a pagare un conto da oltre 170 euro a testa per via della cattiva applicazione del regime delle quote latte nel nostro Paese.

Più volte - ha aggiunto il presidente della Cia- abbiamo sostenuto che sulle quote latte va rispettata la legalità. Bisogna tutelare gli allevatori che hanno operato nella legalità e che hanno investito molto anche in qualità. Non solo abbiamo ripetuto alla noia l'esigenza di far ritornare al più presto il settore lattiero alla normalità e di fornire strumenti idonei ai produttori, che, purtroppo, stanno vivendo una fase molto difficile. La risposta del governo è stata sempre la stessa: i furbetti sull'altare, gli onesti produttori nella polvere. Un atteggiamento disgustoso».

Non vorremmo che anche in questa vicenda,  avessero avuto peso politico le posizioni del partito della Padania a scapito degli interessi generali del paese. Ma alla Cia, al di là delle quote latte non piace tutta la manovra economica fatta solo di tagli pesanti e indiscriminati, di nuove imposte ed è assolutamente priva di una strategia di rilancio dell'economia e del sistema imprenditoriale italiano.

«E' tutto il complesso della manovra che non ci convince affatto- ha continuato Politi- Anzi, siamo profondamente delusi. Non troviamo traccia di validi provvedimenti strutturali che possono garantire una ripresa dello sviluppo. E' vero che la situazione è alquanto complessa e che servono misure rigorose, ma è altrettanto vero che ogni intervento va coniugato con l'equità e con la garanzia di dare alle imprese le certezze per il futuro. La manovra del governo va, invece, nella direzione opposta: unicamente colpi di scure e una lotta agli sprechi e all'evasione non adeguata. Si allontanano in maniera preoccupante sia la competitività che lo sviluppo, che sono indispensabili per rilanciare il nostro Paese» ha concluso il presidente della Cia.

Una  norma contenuta nella manovra economica approvata dal Consiglio dei ministri è invece stata ritenuta positiva da ImpresaPesca Coldiretti: si tratta del fermo temporaneo dell'attività di pesca per un periodo fino a 45 giorni che secondo l'associazione risponde all'esigenza di salvare la produzione ittica Made in Italy che si è praticamente dimezzata in Adriatico nei primi mesi del 2011.

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