[01/07/2011] News

La catena di errori umani di Fukushima

La Tokyo Electric Power Company (Tepco) ha rivelato oggi che l'ennesimo errore umano è responsabile degli ultimi problemi avuti nella disastrata centrale nucleare di Fukushima Daiichi con un  dispositivo di decontaminazione dell'acqua Il dispositivo made in France si è bloccato automaticamente ieri pomeriggio, dopo che era scattato il sistema di allarme, ed ha ripreso a funzionare solo 5 ore più tardi. E' solo l'ultimo degli incidenti che hanno costellato in pochi giorni la messa in opera di un sistema di decontaminazione franco-statunitense-giapponese dell'acqua altamente radioattiva che era stato presentato come una meraviglia della tecnica.

Oggi anche la Tepco ha ammesso che i livelli programmati in un serbatoio che contiene l'acqua radioattiva non erano quelli giusti ed ha spiegato che «I lavoratori hanno erroneamente impostato il livello dell'acqua a 3% della capacità, invece che al 30%. Come risultato,  i livelli dell'acqua sono scesi rapidamente e hanno causato lo stop delle operazioni del dispositivo».

Viene da chiedersi che tipo di personale utilizzi la Tepco nel bel mezzo di quella che sembra la più complicata crisi nucleare mai affrontata dall'umanità e chi controlli le operazioni maldestre di questi inesperti "liquidatori" mandati allo sbaraglio.

Eppure l'impianto di decontaminazione dell'acqua altamente radioattiva che ha invaso gli edifici dei reattori e il nuovo sistema di raffreddamento sono stati realizzati proprio per svolgere un ruolo essenziale nella stabilizzazione dei reattori  lesionati . Ma il funzionamento del sistema, che è stato progettato per riciclare e raffreddare l'acqua dopo aver assorbito  le radiazioni  è stato interrotto parecchie volte. I problemi affliggono particolarmente e frequentemente il dispositivo di decontaminazione, soprattutto a causa di continui errori umani . La Tepco ha detto che il sistema di decontaminazione da 28 giugno è stato operativo solo per  il 55% del tempo. La società ha detto che da oggi migliorerà i contenuti dei manuali operativi  per gestire il sistema di raffreddamento, come un modo per eliminare gli errori umani. Secondo l'utility i "liquidatori «Non hanno avuto abbastanza tempo e formazione per abituarsi alla gestione e manutenzione del sistema».

Intanto I "liquidatori" che la Tepco utilizza come capri espiatori dei suoi azzardi tecnologici hanno iniziato a trasferire acqua contaminata da bassi livelli di radiazioni su una gigantesca chiatta in acciaio, lunga 136 metri e larga 46. Lo stoccaggio nei serbatoi della "mega float" è stato avviato ieri, quando la chiatta attraccata alla banchina di Fukushima Daiichi è stata collegata alle cisterne della centrale, praticamente piene di acqua radioattiva pompata dai sotterranei dell'edificio turbina del reattore numero 6.  L'acqua minacciava di danneggiare ancora di più apparecchiature e manometri  e quindi di ostacolare gli sforzi per raffreddare l'impianto. La Tepco ha detto che «L'acqua viene trattata per abbassare il livello di contaminazione prima di essere trasferita alla chiatta» e che farà «Di tutto per garantire che l'acqua stoccata non sversi in mare. Tutto è stato messo in opera per impedire fughe radioattive nell'oceano». L'utility vuole pompare nella "mega float" circa 8.000 tonnellate di acqua, la chiatta può contenere un massimo di 10.000 tonnellate di acqua. Ma c'è un problema: la Tepco non sa come e dove smaltire tutta quest'acqua radioattiva che pompa via dalla centrale per stoccarla sulla "mega float" 

A proposito di contaminazione del mare, la nave da ricerca Umitaka-maru, della Tokyo University of marine science and technology, è salpata da Tokyo per indagare sulla diffusione di sostanze radioattive in mare provenienti dalla centrale nucleare di Fukushima Daiichi. I 30 ricercatori specializzati in oceanografia e biologia marina a bordo, in collaborazione con un ente di ricerca della pesca e altri gruppi, raccoglieranno campioni del fondo marino al largo Fukushima  per  studiare l'impatto delle sostanze radioattive su pesci e plancton. Takashi Ishimaru, a capo del team di ricercatori, ha spiegato alla rete televisiva Nhk che «La ricerca si concentrerà sui crostacei e i vermi del fondale marino che si ritiene siano sensibili ai materiali radioattivi. E' importante fornire informazioni accurate, perché, senza i dati, le persone tendono a diventare sospettose e si potrebbero creare le voci infondate. Spero che i risultati della ricerca aiuteranno gli scienziati a scoprire come pesci e molluschi assorbono le sostanze radioattive. La nave arriverà al largo di Fukushima Daiichi sabato e continuerà la sua attività fino all'8 Luglio.

I problemi non mancano nemmeno nell'edificio del reattore 4, devastato dalle esplosioni di idrogeno: i « liquidatori » sono riusciti a penetrare nell'impianto ma si sono trovati di fronte a cumuli di macerie che ostacolano i lavori per iniziare a mettere sotto controllo la situazione. Le foto, scattate il 29 giugno dagli operai della Tepco  al quinto piano dell'edificio del reattore 4, mostrano che la maggior parte del soffitto è crollato, detriti, telai in acciaio e altre macerie sono stati scagliati ovunque dall'esplosione, anche se il livello di radiazioni all'interno dell'edificio era meno di un millisievert per ora e quindi consente ai "liquidatori" di lavorare all'installazione di un sistema di raffreddamento che farà circolare acqua all'interno della piscina del combustibile esaurito. Ma una delle valvole necessarie per far funzionare il  sistema è inaccessibile e coperta dalle macerie. La Tepco ha detto che valuterà l'opportunità di rimuovere i detriti o di tentare di aggirarli».

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