[30/06/2011] News toscana

Le priorità di Confservizi Cispel Toscana dopo il referendum

Chiede giustamente decisioni e tempi rapidi alla politica, Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana, l'associazione regionale delle imprese di servizio pubblico, nella relazione introduttiva alla terza assemblea dell'associazione. L'analisi è partita dal risultato referendario "digerito" a fatica dal presidente De Girolamo.

«Il rischio che vedo è che si apra una stagione di no, di conflitti, che genererebbe la paralisi, o almeno il rallentamento dei processi di modernizzazione di questo Paese che non cresce più. Occorre che la politica scelga la strada del pragmatismo e della risoluzione dei problemi concreti, si esca dalle discussioni simboliche, spesso ideologiche, e ci si dia regole chiare e semplici e obiettivi precisi». Non c'è dubbio che la politica, quella che ha compiti di governo a livello centrale e locale, ha il dovere di aiutare a superare il ritardo infrastrutturale, ma le risposte da dare devono tener conto di come si sono espressi i cittadini meno di un mese fa.

Per Confservizi Cispel il punto critico principale riguarda il servizio idrico. «Il risultato dei referendum è chiaro e inequivocabile e la volontà dei cittadini italiani andrà rispettata, ma a nessuno in fondo interessavano i quesiti nel loro merito, il referendum è stato un appuntamento puramente elettorale, pro e contro questo Governo», analisi soggettiva, opinabile a nostro modo di vedere sbagliata proprio per l'acqua, dove da anni un movimento che vuole un altro modello di gestione si è affermato e consolidato nel paese.

«L'esito del referendum - ha continuato De Girolamo - rischia di interferire in Toscana con i processi di affidamento dei servizi di gestione dei rifiuti urbani nelle 3 Ato toscane. Siamo consapevoli che si aprono adesso diverse possibilità per garantire il risultato di politica industriale desiderato, ovvero il gestore di ambito. Per quanto riguarda l'abrogazione della remunerazione del capitale, c'è il rischio che salti il sistema idrico per il blocco degli investimenti giganteschi (65 miliardi di euro in Italia, 2,5 in Toscana) e soprattutto urgenti e indispensabili per rispettare le norme europee in materia di qualità dell'acqua e di depurazione. Occorre un provvedimento urgente, che dia certezza agli operatori e agli investitori». Per questo, ha aggiunto il presidente di Cispel Toscana, è utile usare «tutto il tempo previsto dalla legislazione italiana per la promulgazione dei risultati del referendum, in modo da consentire l'approvazione del provvedimento, da parte del ministero o della nuova Agenzia, evitando un vuoto legislativo pericoloso».

Il vuoto legislativo va evitato, scelti gli interventi prioritari da attuare con copertura finanziaria, ma non pare che, leggendo tra le righe, in contraddizione con quanto affermato in precedenza, si voglia davvero rispettare la volontà dei cittadini. Poi il presidente di Confservizi Cispel si è rivolto alla Regione Toscana chiamata a legiferare sui servizi pubblici locali: «Vorremmo una legge chiara, basata sulle competenze dei comuni in forma associata e su un forte ruolo della Regione nel definire strategie e pianificazione, garantendo l'autonomia degli staff di direzione degli Ato futuri, in modo da superare il conflitto di interessi fra comuni regolatori e comuni soci».

Il presidente di Confservizi Cispel si è soffermato anche sul tema dei rifiuti e su quello energetico. Per il primo è stata confermata la disponibilità dei gestori toscani ad iniziative di solidarietà con il comune di Napoli e la Regione Campania per alleggerire il carico della crisi: «In Toscana non corriamo per adesso questo rischio, ma il ritardo con cui si stanno realizzando gli impianti è preoccupante e il caso di Napoli sta lì ad ammonirci che la crisi dei rifiuti è sempre dietro l'angolo». Per Confservizi Cispel Toscana occorrono scelte e assunzioni di responsabilità in tempi rapidi, a partire dalla realizzazione dell'impianto di Sesto Fiorentino, per proseguire con gli altri impianti di recupero energetico da rifiuti e di supporto alle raccolte differenziate.

Infine per l'energia «occorre completare il quadro delle regole e poi utilizzare le scadenze dei prossimi due anni per fare un passo avanti nella costituzione di un soggetto industriale regionale, capace di gestire la distribuzione, ma - ha concluso De Girolamo - anche di dare il suo contributo alla sfida energetica del futuro».

Torna all'archivio