[23/06/2011] News

Rapporto Greenpeace International sulle rinnovabili: la rivoluzione energetica silenziosa

Nel rapporto "The Silent Energy [R]evolution", Greenpeace International fornisce i numeri sulle performance delle fonti rinnovabili.  Analizzando il mercato mondiale della produzione di energia elettrica, si evince come oltre un quarto (26%) della nuova potenza installata nello scorso decennio sia a carico delle rinnovabili, mentre il nucleare è solo un 2% della potenza installata nello stesso periodo. Nel 2010, secondo il rapporto, le rinnovabili sono esplose a tal punto da raggiungere globalmente una potenza elettrica pari a quella di un terzo della domanda in Europa.

«Quanto successo in quest'ultimo decennio dimostra che oggi i governi possono fare una scelta semplice e chiara: rinunciare a fonti pericolose come il nucleare e il carbone e puntare sulle rinnovabili - ha dichiarato Sven Teske, esperto di Greenpeace International per le questioni energetiche - non solo per salvare il clima, ma anche per garantire sviluppo e occupazione».

Nello studio è spiegato che mentre il nucleare ha avuto bisogno di 10 anni per installare circa 35.000 MW (2000-2010) l'eolico ha installato una potenza analoga nel solo 2010; inoltre anche il carbone viene lentamente abbandonato: anche in Cina (grande consumatore di carbone) dal 2009 gli investimenti sulle rinnovabili hanno superato quelli sul carbone.

A fronte di questa che è stata definita da Greenpece "rivoluzione energetica silenziosa", in Italia c'è la risposta di Enel. «Sono gravi, in tal senso, le dichiarazioni di Enel che punta su un futuro energetico a carbone - ha dichiarato Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia- Dopo la schiacciante vittoria referendaria e la decisione della Germania di uscire dal nucleare e puntare su rinnovabili ed efficienza, anche l'Italia deve investire nell'energia pulita». Il rapporto conferma che i prossimi anni saranno fondamentali per l'affermazione delle rinnovabili e come dimostra anche lo Special report on renewable energy (Srren) dell'International panel on climate change (Ipcc), non sono i fattori tecnologici o quelli economici a limitare oggi le rinnovabili, ma le politiche energetiche. Per questo Greenpeace chiede «che siano introdotte sollecitamente tariffe modulate per fonte energetica e taglia (feed-in premium tariffs) con accesso prioritario dell'energia rinnovabile alla rete elettrica».

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