[22/06/2011] News toscana

Firenze: via libera al Piano strutturale a "volumi zero" (ma non per tutti)

Il Consiglio comunale di Firenze ha dato il via libera al Piano strutturale con 27 voti favorevoli (Pd, SeL, IdV, Valdo Spini), 10 contrari (De Zordo, Grassi, PdL), 2 astenuti (Fli). Il Piano adottato il 13 dicembre scorso è quello diventato famoso per i proclamati e tanto discussi "volumi zero" (ci sono state anche oggi contestazioni di piazza da parte dei Comitati).

Ma oggi nel dibattito in Consiglio almeno dai banchi della maggioranza si è voluto sottolineare un altro aspetto: e cioè la rapidità con cui il provvedimento è arrivato al voto in Aula consiliare a poco più di un anno dall'avvio di una procedura complessa.

«Velocità significa democrazia, significa esercizio della democrazia, significa rispettare la volontà e il mandato elettorale ricevuto, significa cercare davvero di far capire che la politica non è solo "chiacchiere", intrighi, cinismo, ma semmai che per molti di noi è "civismo" partecipazione ai problemi reali delle persone e, attraverso la capacità di scelta, cercarne una soluzione» ha sottolineato il capogruppo del Pd Francesco Bonifazi.

La presidente della Commissione urbanistica Elisabetta Meucci (Pd) ha aggiunto anche l'importanza (in termini qualitativi e quantitativi) dei contributi venuti dalla città. «Se si pone attenzione al fatto che su 500 schede di osservazioni ne sono state parzialmente o totalmente accolte 204 abbiamo un'ulteriore riprova dell'efficacia del percorso di partecipazione previsto dal piano che, lo ricordo, fin dalla prima fase della valutazione integrata, si è concretamente posto l'obbiettivo di cambiare l'approccio della disciplina urbanistica e le modalità di comunicazione con il cittadino per far condividere, fin dal suo nascere, l'idea di città».

Il passaggio in Consiglio non è stato proprio tutto "rose e fiori" per la giunta. Dopo l'apertura di credito di Fli (astenuta) che rimanda un giudizio definitivo al successivo Regolamento urbanistico, Renzi ha dovuto incassare i voti contrari del Pdl e soprattutto quelli di perUnaltracittà che sul Piano strutturale ha dato battaglia.

«Esprimo un voto contrario al Piano Strutturale in approvazione per motivi di metodo e di merito- ha introdotto Ornella De Zordo- Nel metodo il Piano ha ignorato il contesto territoriale metropolitano in cui la città è inserita. Basti pensare che non considera affatto il processo in corso nell'area Nord-Ovest limitrofa al Parco della Piana. Inoltre i tempi ristrettissimi non hanno consentito di approfondire e valutare le tante Osservazioni che avrebbero potuto migliorarlo, né si è attivata quella partecipazione di cui a parole l'amministrazione si è vantata. Nel merito manca un'idea di città; si prevedono più di due milioni di metri cubi di nuove costruzioni e si consente consumo di nuovo territorio, anche nelle fasce pedecollinari».

La lista di cittadinanza perUnaltracittà ha dettagliato quanto sintetizzato dal suo capogruppo in schede tecniche in cui si evidenziano le carenze generali del Piano, il mancato collegamento con il contesto metropolitano, a partire dal Pit e dal Parco della Piana, le specifiche sulle nuove edificazioni che portano ai due milioni di metri cubi citati. «Il Piano si mostra incapace di affrontare con visioni innovative e realistiche il tema della mobilità insieme alla mancanza di un disegno di città: manca un "piano del ferro" integrato tra il metrotreno, appropriate linee tramvie e navette.

Mentre simmetricamente compaiono i parcheggi sotterranei nelle piazze e nel più famoso giardino storico privato, così come sotto ad altre aree alberate della città, a formare un sistema attrattore d'auto nell'area centrale» a concluso de Zordo.
 

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