[21/06/2011] News toscana

Il Pd nella jungla dei calendari venatori

Il Partito democratico ha tenuto oggi a Roma una conferenza stampa su "Scienza e condivisione contro la giungla dei calendari venatori". Alla quale hanno partecipato Stella Bianchi, responsabile ambiente della segreteria nazionale Pd,  Susanna Cenni, responsabile agricoltura dipartimento economia e lavoro Pd, Marco Ciarafoni, responsabile biodiversità e politiche faunistiche, Giovanni Lattanzi, coordinatore dipartimento ambiente, Roberto Della Seta, capogruppo Pd in commissione ambiente Senato, Nicodemo Oliverio, capogruppo Pd commissione agricoltura Camera.

L'iniziativa è stata indetta con la convinzione che «Per tenere stretto il rapporto tra tutela ambientale, salvaguardia del patrimonio faunistico e caccia conservativa occorre che la politica e le istituzioni sappiano offrire soluzioni condivise ed equilibrate nel rispetto delle indicazioni della scienza. Quando questo non è avvenuto è prevalso il conflitto a discapito degli interessi collettivi».

Nei prossimi giorni le Regioni dovranno emanare i calendari venatori anche alla luce dell'importante intesa maturata con le associazioni e le organizzazioni professionali in sede di conferenza delle Regioni e la conferenza stampa del Pd è servita ad illustrate le proposte del partito «Per favorire politiche coerenti e concertate ed evitare, come è avvenuto nel passato, la giungla dei calendari venatori».

Dalla discussione è emersa la linea del Pd che, non va scordato, governa regioni ad alta densità venatoria come la Toscana.

«Difendere l'ambiente per valorizzare territori, culture e popolazioni, ricostruire il patrimonio faunistico nel segno della tutela della biodiversità e promuovere il presidio e il lavoro delle imprese agricole di qualità e multifunzionali» sono queste per il Pd le coordinate di riferimento per la sua azione politica e amministrativa «Entro la quale dare risposte positive e concrete ai cacciatori italiani per una pratica venatoria sostenibile, rispettosa delle indicazioni della scienza e delle leggi nazionali ed europee».

Secondo i democratici «Il centrodestra e il governo Berlusconi, di contro, con proposte demagogiche, avanzate a doppio filo e strumentalmente con gli opposti estremismi, hanno alimentato il conflitto, generato procedimenti di infrazione e condanne da parte dell'Ue e costretto la magistratura a ripetuti interventi censori ed interpretativi. Serve una nuova fase che consenta alle forze sane del Paese, presenti nel mondo ambientalista, agricolo e venatorio, di tornare ad operare, pur nel rispetto di sensibilità diverse, per applicare la legislazione italiana, innovativa e scientificamente testata, nell'interesse collettivo. E' positivo che partendo dall'assunzione di una responsabilità civica i rappresentanti delle forze sociali e per iniziativa meritoria della Conferenza delle Regioni abbiano definito una intesa sui calendari venatori che ora dovrà trovare coerenza applicativa. E' un preludio importante per affrontare già da subito i temi principali della conservazione delle specie selvatiche, della gestione faunistica e ambientale delle nostre campagne e per affermare la sostenibilità del prelievo venatorio».

Il Pd  batte sul connubio tra concertazione e atti concreti che «Dovranno seguire per chiamare il Parlamento ad approvare nuove norme a tutela delle produzioni agricole dai danni provocati dalla fauna selvatica che il Pd ha già presentato , abbandonando definitivamente le ipotesi di proposte di deregulation venatoria ancora incardinate al Senato, e per arrivare in tempi brevi a fissare linee guida coerenti per la regolamentazione del prelievo in deroga senza ricorrere a furbizie e forzature. Marce indietro e differenziazioni dell'ultima ora non sarebbero comprese dal Paese che ha lanciato un segnale inequivocabile con i referendum su nucleare e acqua: i beni comuni sono patrimonio pubblico e devono rimanere tali lontano da ipotesi speculative. Anche la fauna selvatica è  per legge patrimonio indisponibile dello Stato».

Torna all'archivio