[20/06/2011] News

L’Ue per la green economy e una migliore governance mondiale

La Commissione europea presenta gli orientamenti strategici per Rio+20

La Commissione europea ha adottato oggi una comunicazione, "Rio+20: towards the green economy and better governance" che «Costituirà il fondamento per la posizione dell'Ue alla conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile, in programma per giugno 2012 a Rio de Janeiro ("Rio+20")». La comunicazione di oggi getta le basi per un ulteriore dialogo tra la Commissione, il Consiglio e il Parlamento con la società civile, le imprese e gli Stati in vista della conferenza Rio+20. La posizione consolidata dell'Unione europea deve essere presentata all'Onu entro il primo novembre 2011. I leader mondiali si incontreranno a Rio de Janeiro a giugno 2012 per il quarto Vertice della terra, che segnerà il 20° anniversario della Conferenza delle Nazioni Unite per l'ambiente e lo sviluppo (Rio 1992) e il decimo anniversario del Vertice mondiale per lo sviluppo sostenibile (Johannesburg 2002).

La nuova comunicazione Ue definisce obiettivi e azioni specifiche per i due temi che verranno discussi a Rio+20: un'economia verde nel contesto dello sviluppo sostenibile e della lotta contro la povertà e il quadro istituzionale per uno sviluppo sostenibile.

La Commissione Ue spiega che «La comunicazione definisce il "cosa, come e chi" del passaggio a un'economia verde e propone azioni specifiche che potrebbero essere attuate a livello internazionale, nazionale e locale. I punti principali sono i seguenti: 1. Investire in risorse chiave e capitale naturale ("cosa"): si tratta di risorse idriche, energie rinnovabili, risorse marine, biodiversità e servizi ecosistemici, agricoltura sostenibile, foreste, rifiuti e riciclaggio. Questi settori forniscono sostentamento a milioni di persone e possono contribuire ad alleviare la povertà. Inoltre, in futuro potrebbero diventare settori chiave della crescita economica e dei mercati mondiali. 2. Combinare strumenti normativi e di mercato ("come"): si tratta di introdurre ecotasse, eliminare sovvenzioni controproducenti sotto il profilo ambientale, mobilitare le risorse finanziarie pubbliche e private e investire in competenze e professionalità legate all'ambiente. Occorre mettere a punto indicatori che permettano di misurare il progresso in senso più ampio (ossia tenendo conto degli aspetti ambientali e sociali) parallelamente al Pil. 3. Migliorare la governance e incoraggiare la partecipazione del settore privato ("chi"): si tratta di consolidare e razionalizzare le strutture attuali di governance internazionale (ad esempio potenziando il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente - Unep). È essenziale anche accrescere sensibilmente la partecipazione e l'impegno delle imprese e della società civile».

Sulla base della comunicazione, la Commissione, il Consiglio e il Parlamento europei collaboreranno per definire una posizione coerente per l'Ue «Che possa contribuire a rendere Rio+20 un successo che si traduca in strategie e azioni concrete per rendere l'economia più verde».

Janez Potočnik, commissario Ue all'ambiente, presentando la comunicazione ha sottolineato «È fondamentale che gli Stati, qualunque sia il loro grado di sviluppo, gestiscano in modo sostenibile le risorse e il capitale naturale. Per i paesi in via di sviluppo può trattarsi di una grande opportunità, perché le risorse e il capitale naturale sono intrinsecamente legati alla lotta contro la povertà. Per ottenere questi risultati a livello globale occorre creare le condizioni di mercato e normative adeguate a livello mondiale. La conferenza Rio+20 può segnare l'inizio della transizione verso un'economia verde in tutto il mondo».

E' d'accrdo anche Andris Piebalgs, commissario Ue allo sviluppo, che ha evidenziato alla presentazione della comunicazione che «I paesi in via di sviluppo sono i primi ad essere colpiti dai cambiamenti climatici e dal degrado ambientale. Gli effetti più visibili sono alluvioni, siccità e innalzamento del livello dei mari, fenomeni che mettono a rischio lo sviluppo economico e sociale che noi cerchiamo di stimolare con la nostra assistenza. Rio+20 ci offrirà l'occasione per consolidare l'impegno politico a migliorare le condizioni di vita di milioni di persone. Dobbiamo passare a un'economia verde che ci aiuti a realizzare una crescita sostenibile a vantaggio di tutti i cittadini».

L'Ue intende quindi andare al summit di Rio, che si tiene 20 anni dopo il primo "Vertice della terra" del 1992, con una posizione ben definita ed incisiva. La Commissione Ue oggi ribadisce che «Nonostante i progressi realizzati nella lotta contro la povertà e il degrado dell'ambiente, continuano a esistere problemi notevoli su scala mondiale. Diversi degli obiettivi di sviluppo del millennio sono ancora molto lontani. Circa 1,4 miliardi di persone vivono ancora in condizioni di grave povertà e un sesto della popolazione del pianeta è denutrita. Le risorse naturali si esauriscono mentre le emissioni mondiali di gas a effetto serra continuano a crescere».

La situazione non è rosea e molte promesse non sono state mantenute, molti progetti non hanno visto la luce, il divario fra ricchi e poveri spesso è diventato un abisso incolmabile. 

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