[20/06/2011] News toscana

I rifiuti speciali nelle province di Firenze, Prato e Pistoia? Cosė speciali che non se ne parla...

Si doveva parlare anche dei rifiuti speciali al convegno organizzato dalle Province di Firenze, Prato e Pistoia, nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi. Ma almeno stando al resoconto della Provincia, come minimo si può dire che non è stato l'argomento più gettonato...Peccato perché il convegno era intitolato "Chi, dove, quanti. Rapporto sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani e speciali", e siccome gli speciali sono quattro volte in quantità gli urbani, si è persa l'occasione ancora un volta di dare la vera gerarchia al problema e la sia reale dimensione.

Si apprende, comunque, che è di un milione di tonnellate l'ammontare di rifiuti 2009 - solo gli urbani of course - nell'Ato Toscana Centro. Stando al rapporto realizzato da Arpat su commissione della Provincia di Firenze, emerge che l'Ato Toscana Centro incide per il 41% sulla produzione regionale di rifiuti. In particolare, di quel milione di tonnellate di rifiuti complessivo, 620mila sono indifferenziati e 380mila differenziati. Di questo milione, va detto, i 620mila indifferenziati vanno tutti fuori ad essere smaltiti, in particolare tra Pisa e Arezzo.

Sempre nel comunicato si sostiene che "se confrontati con i dati del 2004, anno di riferimento nel rapporto, quelli del 2009 mostrano una lieve contrazione nella produzione dei rifiuti solidi urbani nell'Ato Toscana Centro (-0.57%), contro un meno 2.36% dell'Ato Toscana Costa, un -1.31% dell'Ato Toscana Sud e una media regionale del -0.85%". Non possiamo non osservare quindi, che se si mette in conto la sberla della crisi, è pacifico che tutti i volenterosi e rimarchevoli sforzi per ridurre la produzione dei rifiuti hanno prodotto purtroppo più chiacchiere che dati di fatto (e ribadiamo che stiamo parlando dei rifiuti urbani, quelli che secondo qualcuno possono essere ridotti a zero...).

Il procapite sui rifiuti nel 2009 dice, in termini di rifiuti solidi urbani totali, che la provincia di Firenze ha una produzione procapite pari a 631 Kg/ab contro i 632 Kg/ab della provincia di Pistoia ed i 775 Kg/ab della provincia di Prato. Va comunque sottolineato che Prato, nonostante gli elevati valori di RSU totali procapite detiene anche il primato sulla raccolta differenziata procapite con 317 Kg/ab, contro i 196 Kg/ab della provincia di Pistoia ed i 245 Kg/ab della provincia di Firenze.

Relativamente alla raccolta differenziata (RD), la posizione dell'Ato Toscana Centro si attesta al 41.47% di RD certificata, contro un 39.20% dell'Ato Toscana Costa e il 35.86% dell'Ato Toscana Sud.

L'Ato centro da solo, quindi, fa la parte del leone in termini di produzione di RSU : gli altri due si spartiscono 1,5 milioni. E lo fa con una popolazione di circa 1.511.892 abitanti. L'Ato Costa ne fa quasi altrettanti con circa 1.329.901 abitanti.

Il rapporto di oggi - ha detto l'Assessore all'ambiente della Provincia di Firenze, Renzo Crescioli -  è un passaggio necessario per la formulazione della proposta del Piano rifiuti che stiamo portando ormai a termine. Si tratta di dati utili anche perché incontrovertibili e dunque capaci di tenere insieme visioni ideologiche e politiche differenti. Inoltre i dati confermano la necessità, per raggiungere gli obiettivi del 65% di differenziata entro il 2014, l'autosufficienza dell'ATO nello smaltimento dei rifiuti ed il progressivo superamento delle discariche, di accelerare sulla strada delle politiche contestuali di differenziazione, riduzione, e realizzazione degli impianti». Politiche sino ad ora solo annunciate.

«Negli ultimi due anni - ha spiegato Rossella Francalanci, della Sezione Regionale Catasto Rifiuti Arpat - si è verificata una leggera contrazione, sicuramente legata alle dinamiche economiche: la crisi mondiale ha inciso anche in questo ambito. Tuttavia, è opportuno riflettere su questi dati per capire se la riduzione sia legata anche a scelte più sostenibili e virtuose attuate a livello locale e nazionale come, ad esempio, una più attenta politica sugli imballaggi e sul trasporto delle merci».

Nel corso del convegno è emersa anche la necessità di rivalutare il ruolo degli Osservatori Provinciali dei Rifiuti, soprattutto alla luce delle realtà territoriali di Ato, prevedendo l'istituzione di un Osservatorio Interprovinciale dei Rifiuti, per gestire a livello di Area Vasta le attività di monitoraggio della pianificazione (Piano Interprovinciale, Piano Straordinario) e di controllo della gestione dei rifiuti.

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