[20/06/2011] News

L’ambiente sta molto a cuore alla grande maggioranza degli europei

Italiani nella media, meno preoccupati per gli effetti globali e più per quelli locali e inquinamento

La Commissione europea comunica oggi che secondo una recentissima indagine Eurobarometro  «Oltre il 90% degli intervistati in ogni Stato membro si dichiara fortemente preoccupato per l'ambiente. Un'ampia maggioranza di cittadini è d'accordo nel ritenere che un uso più efficiente delle risorse naturali e la protezione dell'ambiente possano favorire la crescita nell'Ue. La relazione contiene un invito pressante per un intervento dell'Unione: quasi 9 cittadini su 10 ritengono infatti che, nonostante la crisi economica, l'Ue debba stanziare fondi per finanziare attività a favore dell'ambiente. È notevole anche il sostegno a favore dell'attività legislativa a livello dell'Unione: più di 8 cittadini su 10 ritengono che per proteggere l'ambiente nel loro paese sia necessaria una normativa a livello dell'Unione».

L'indagine è stata condotta nei 27 Stati membri dell'Unione europea tra il 13 aprile e l'8 maggio 2011. Sono stati intervistati per conto della DG Ambiente, faccia a faccia e nella loro lingua madre, 26 825 cittadini provenienti da diverse fasce sociali e demografiche.

Per quanto riguarda l'Italia ben l'86% (media Ue 83%) pensa che un uso efficiente delle risorse favorisca la crescita economica nell'Ue; l'87% (media Ue 77%) è convinto che anche la protezione dell'ambiente favorisca l'economia; l'89% (stessa media dell'Ue) pensa che bisogna finanziare maggiormente le attività per la salvaguardia dell'ambiente e lo sviluppo sostenibile. 

Se si scende nei particolari la tendenza tra i 1.034 italiani sondati da Eurobarometro sembra quella di essere sotto la media per quanto riguarda la preoccupazione dell'ambiente naturale e il cambiamento climatico  sopra la media per quanto riguarda la preoccupazione per l'inquinamento, i disastri naturali ed industriali, il traffico e in generale la qualità della vita nella propria aerea di residenza.

Risultati a volte contraddittori (addirittura per risposte che riguardano lo stesso tema), ma alla fine gli italiani dicono al 945 (95% media Ue) che per loro è importante proteggere l'ambiente; al 75% (media Ue 72%) che sono disposti a comprare prodotto eco-compativ bili anche se costano di più; il 685 (media Ue 64%) pensa che le decisioni per la protezione dell'ambiente vadano prese in accordo tra Italia e Ue, mentre il 26% pensa che debbano essere prese da solo dal nostro governo (molto meno della media Ue del 32%). L'(3% degli italiani (81% media Ue) pensa che la legislazione Europea sia necessaria per difendere l'ambiente nazionale e il 75% pensa che l'Ue debba aiutare i Paesi terzi a salvaguardare la natura.

Per quanto riguarda l'informazione sull'ambiente, solo il 55% degli italiani si ritiene sufficientemente informato (media Ue 60%) e ben il 43% poco informato. Il 60% pensa che gli attuali eco-label servano davvero ad identificare i prodotti ecofriendly, molto di più del 47% della media Ue a 27.    

Il commissario europeo all'ambiente, Janez Potočnik, è naturalmente soddisfatto per la sensibilità dei cittadini dei 27 Paesi Ue: «Molte tendenze indicano che gli europei sono oggi più che mai impegnati a difesa dell'ambiente. E parliamo di fatti e non solo di buone intenzioni: due europei su tre dichiarano di aver fatto una raccolta selettiva dei rifiuti nell'ultimo mese, più della metà si sforza di ridurre il proprio consumo di energia, 4 su 10 cercano di usare meno prodotti usa e getta e un numero crescente di cittadini si sta convertendo a forme di trasporto più ecologiche. Questi risultati sono una conferma importante della validità del progetto europeo e dimostrano un sostegno inequivocabile a favore dell'attività legislativa dell'Unione in questo campo."

Secondo la Commissioni «L'indagine evidenzia una crescente presa di coscienza delle pressioni esercitate sulle risorse naturali. Interrogati sulle possibili soluzioni, 8 intervistati su 10 propongono che le imprese usino in maniera più efficiente le risorse naturali, più di 7 su 10 auspicano un maggiore impegno dei governi nazionali e quasi 7 su 10 pensano che i cittadini stessi dovrebbero fare di più. Invitati a indicare i primi cinque problemi ambientali più urgenti, più di 3 europei su 10 si dichiarano preoccupati per l'esaurimento delle risorse naturali (dal 26% del 2007 si è saliti nell'ultima indagine al 33%), il 41% indica l'inquinamento dell'acqua, il 33% l'aumento dei rifiuti (dal 24%) e il 19% i consumi (dall'11%). Rimane invece bassa la preoccupazione per la perdita di biodiversità (solo il 22% pensa alla perdita di specie e habitat)».

Le proposte avanzate evidenziano che, nonostante la crisi economica, l'89% degli europei ritiene che l'Ue debba stanziare più fondi a favore della tutela dell'ambiente. Per l'81%, una legislazione unionale orientata alla protezione dell'ambiente è uno strumento necessario per la tutela ambientale (‑1% rispetto al 2007). Quasi il 60% pensa che l'adozione di procedure di aggiudicazione degli appalti orientate a criteri ambientali rappresenti il modo più efficace di affrontare i problemi ambientali e meno del 30% è a favore di soluzioni basate esclusivamente su considerazioni di efficienza dei costi. Quasi i tutti gli intervistati sono decisamente a favore di interventi e di un sostegno finanziario anche oltre i confini dell'Unione: il 79% ritiene che l'Ue debba aiutare finanziariamente i Paesi terzi a proteggere l'ambiente.

La maggioranza dei cittadini dell'Ue si ritiene bene informata sull'ambiente (il 60% rispetto al 55% nel 2007), ma in alcuni settori emerge una mancanza di informazione. La Commissione Ue spiega che «Secondo il 50% circa degli europei l'attuale sistema di etichettatura dei prodotti non permette loro di scegliere con fiducia merci ecologiche. I cittadini vorrebbero anche essere meglio informati sull'impatto sulla salute delle sostanze chimiche più comunemente usate (40%), sull'uso degli Ogm in agricoltura (37%), sull'inquinamento agricolo dovuto a pesticidi e concimi e sull'esaurimento delle risorse naturali (27%).

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