[20/06/2011] News toscana

La settimana di "passione" dell'amministrazione comunale fiorentina

La settimana appena iniziata, si annuncia di fuoco per l'amministrazione comunale di Firenze, nonostante che sia più corta delle altre, considerato che venerdì 24 giugno si celebra il Santo Patrono della città. Infatti da oggi al 23 giugno il Consiglio comunale si riunirà per votare il bilancio di previsione 2011-2013 e il Piano strutturale, attraverso sedute mattutine e pomeridiane.

Si parte oggi alle 10 con il bilancio, in discussione anche martedì dalle 11,30 fino alla votazione, mentre il Piano strutturale (arrivato alla fase delle controdeduzioni) sarà discusso  mercoledì e giovedì, con inizio dei lavori alle 10. Ma questa è anche la settimana delle pedonalizzazioni di via Tornabuoni e Piazza Pitti (cambierà qualcosa anche nella zona il Prato per l'accesso verso viale Fratelli Rosselli nella giornata del 23 giugno) che scatteranno in via definitiva proprio il giorno di San Giovanni. E' il proseguimento della "rivoluzione culturale" come l'ha definita il sindaco Matteo Renzi (Nella foto), iniziata con la pedonalizzazione di piazza Duomo quasi due anni fa.

Il sindaco di Firenze sostiene che bisogna restituire la città ai pedoni, che il centro è piccolo e si attraversa a piedi in 15 minuti (e in bicicletta in molto meno) e che queste aree soffrono oggi più di un disagio proprio per la mole di traffico. Concordiamo, sono dati di fatto e ovviamente condividiamo questa visione "green" della città che deve valere anche per i turisti che attraversano il centro con megabus o che sostano in quadrupla fila in grandi torpedoni in Lungarno Pecori Giraldi, ostacolando in parte il passaggio in un immenso viale e inquinando per mantenere accesa in sosta l'aria condizionata.  

La tutela della salute dei cittadini e il miglioramento della qualità della vita in città passa anche attraverso le pedonalizzazioni che fanno parte di un approccio "green" che è certo culturale ma che deve trovare solidi basi anche nelle applicazioni tecniche. Cioè non si devono scaricare su altre zone gli eccessi di traffico (equa distribuzione garantita da un attento studio dei flussi che auspichiamo ci sia stato), si devono garantire i servizi per mantenere la residenza e non penalizzare il commercio che ovviamente deve fare la sua parte anche per l'interesse generale. Le tifoserie (favorevoli e contrari al provvedimento) ovviamente si sono scatenate e non mancano richieste opposte: raccolte di firme per bloccare le pedonalizzazioni, come al contrario per estenderle ad altre strade ed aree della città che escluse da qualche provvedimento si sentono abbandonate. Vedremo nelle prossime settimane o meglio alla ripresa a pieno ritmo della vita in città (a settembre), se quanto pensato dall'amministrazione sta in piedi. In particolare deve "reggere" il trasporto pubblico in servizio al centro (e in collegamento con la periferia), cioè bus, bus elettrici e taxi (anche se quest'ultima categoria prodiga di richieste è lontana da offrire un vero servizio pubblico in chiave europea ai cittadini e non solo per le strade strette di Firenze), e essere incentivata la mobilità alternativa attraverso le bici.

La scelta coraggiosa di Renzi (per niente popolare) va sostenuta e bisognerebbe chiedere ai cittadini di Firenze di scendere sì in piazza, ma per protestare contro i rallentamenti (ora pare proprio un blocco dato che non si riesce a trovare il costruttore) nella realizzazione delle altre linee di tramvia. Dotare al più presto la città di un servizio pubblico efficiente a basso impatto ambientale è la vera sfida sulla mobilità che si trova ad affrontare l'amministrazione Renzi, che deve gestire una fase delicata e convulsa per l'avvio lavori delle linea 2 e 3 sulla quale dovrà comunque rendere conto. La linea 1, all'inizio molto discussa, funziona e da Scandicci, confortati dai dati di afflusso durante le notti bianche, i giovani del Pd chiedono un allungamento fino alle 2,30 dell'ultima corsa della tramvia, almeno nelle notti del venerdì e sabato. Segnale importante che le due amministrazioni comunali e la società di gestione non devono far cadere nel vuoto. I giovani sono disposti a lasciare a casa l'auto se in sostituzione trovano un servizio pubblico all'altezza.

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