[20/06/2011] News

Cotone ogm autorizzato al commercio in Ue

La Bayer CropScience AG è autorizzata all'immissione in commercio di prodotti contenenti, costituiti od ottenuti a partire da cotone geneticamente modificato GHB614 (BCS-GHØØ2-5). Lo ha stabilito l'Ue con decisone pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea di sabato.

Per 10 anni, (la decisione ha tale valenza) dunque, potranno essere commercializzati gli alimenti e ingredienti alimentari, i mangimi contenenti e i prodotti diversi da alimenti e da mangimi contenenti o costituiti da cotone BCS-GHØØ2-5 per gli stessi usi di tutti gli altri tipi di cotone ad eccezione della coltivazione.

Nel 2008 la società ha presentato la domanda poi analizzata un anno dopo dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), che ha ritenuto il cotone GHB614 altrettanto sicuro quanto la versione non geneticamente modificata per quel che riguarda i potenziali effetti sulla salute umana e degli animali o sull'ambiente. Ha concluso, quindi che sia da ritenere improbabile che l'immissione in commercio di prodotti contenenti, costituiti od ottenuti a partire dal cotone ogm (descritto nella domanda) possa avere effetti nocivi sulla salute umana o degli animali o sull'ambiente nell'ambito degli usi previsti. In particolare, secondo l' Efsa, il cotone GHB614 è equivalente alla versione non geneticamente modificata e ad altre varietà di cotone tradizionali sotto il profilo agronomico e della composizione.

Nell'esprimere tale parere l'Efsa è giunta inoltre alla conclusione che il piano di monitoraggio degli effetti ambientali presentato dal richiedente e consistente in un piano generale di sorveglianza è conforme all'uso cui i prodotti sono destinati. Tuttavia, in considerazione delle caratteristiche fisiche delle sementi di cotone e dei metodi di trasporto, l'Efsa ha raccomandato che, nell'ambito della sorveglianza generale, si introducano misure specifiche volte a monitorare attivamente la presenza di piante di cotone inselvatichite nelle zone in cui possono verificarsi lo spargimento involontario di sementi e l'insediamento delle piante. Per questo il piano di monitoraggio presentato dal richiedente è stato modificato.

Sempre in base al parere dell'Efsa, non risultano necessarie prescrizioni specifiche sull'etichettatura. Però, per garantire che i prodotti siano usati nel rispetto dei limiti fissati dall'autorizzazione occorre che sull'etichettatura dei mangimi contenenti o costituiti dall'ogm e su quella dei prodotti diversi dagli alimenti e dai mangimi contenenti o costituiti dall'ogm, per i quali viene chiesta l'autorizzazione, sia aggiunta un'indicazione chiara che i prodotti in questione non devono essere usati per la coltivazione.

Comunque sia la Bayer CropScience AG, in quanto titolare dell'autorizzazione, è tenuta a presentare relazioni annuali sull'esecuzione e sui risultati delle attività previste dal piano di monitoraggio degli effetti ambientali.

Inoltre, le pertinenti informazioni relative all'autorizzazione dei prodotti dovranno essere inserite nel Registro comunitario degli alimenti e dei mangimi geneticamente modificati.

Secondo l'Ue quindi, problemi non dovrebbero esserci, speriamo che - visto che ormai l'autorizzazione è stata ottenuta - vada meglio di quanto sta accedendo in India, dove le piante di tabacco e cotone geneticamente modificate, contenenti il gene cry1Ac che esprime la tossina Bt (Bacillus Thuringiensis) per resistere agli attacchi degli insetti fitofagi  - quindi non la stesso gene, va detto -  evidenziano sterilità e rallentamento dello sviluppo. A denunciarlo è un team di ricercatori del Dipartimento di genetica presso l'Università di Delhi, in India, che hanno analizzato la possibile tossicità del Bt sulle piante transgeniche stesse, invece che sugli insetti target o sugli esseri umani.

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