[17/06/2011] News toscana

Una corretta gestione del ciclo integrato dei rifiuti per la sicurezza dei lavoratori

Si è chiuso ieri sera il sipario sul convegno nazionale Lavorare nel "sistema rifiuti": salute e sicurezza - stato dell'arte, innovazione, esperienze, promosso da Regione Toscana, Inail ed Università di Pisa, la quale ha anche messo a disposizione l'Aula magna della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, teatro dell'evento.

A dimostrazione della particolare attenzione presente in Toscana al ciclo integrato dei rifiuti, il convengo ha focalizzato l'attenzione su un aspetto fondamentale quando si parla di gestione dei rifiuti, quello della sicurezza dei lavoratori che operano in tale settore.

Una variegata gamma di studi ha messo in luce i potenziali rischi a cui sono sottoposti gli occupati del settore, sia dal punto di vista degli infortuni che delle malattie professionali.

Vista anche la dimensione sempre più importante - sia sotto l'aspetto economico che sociale - con la quale il mondo che ruota attorno al trattamento e recupero dei rifiuti si presenta alla comunità, tutte le criticità non devono essere trascurate; basti pensare che le 240 aziende del settore associate a Federambiante servono 37 milioni di italiani, gestiscono 22,5 milioni di tonnellate di rifiuti (circa i 2/3 del totale) e hanno fatturato nel 2010 4,6 miliardi di euro, con 42'000 addetti (20'000 del settore privato).

Tenendo conto della sempre maggiore rilevanza di tali comparti industriali, la Regione - con l'Univeristà di Pisa e l'Ispesl - ha condotto il progetto "Studio di metodologie innovative per la valutazione dell'esposizione dei lavoratori ad agenti biologici e chimici derivanti da attività produttive correlate allo smaltimento dei rifiuti", con lo scopo di costruire profili specifici per le diverse tipologie di trattamento dei rifiuti ed i relativi rischi per i lavoratori che vi operano.

Per avere un approfondimento su tali temi, la prof.ssa Annalaura Carducci, presidente del comitato organizzatore del convegno, si è resa disponibile a rispondere ad alcune domande per greenreport.it.

Come tutte le altre professioni, quelle che ruotano attorno alla raccolta ed al trattamento dei rifiuti sono caratterizzate da rischi caratteristici per la salute dei lavoratori, che si manifestano più frequentemente di altri. Quali sono, e quale la loro incidenza sul totale dei lavoratori?

La complessità del "sistema rifiuti" rende particolarmente ampia la varietà dei pericoli a cui sono esposti i lavoratori. E' ormai noto infatti che gli addetti agli inceneritori possono essere esposti a numerose sostanze tossiche tra cui metalli pesanti e composti organici tossici responsabili di problemi respiratori, alterazioni ematiche e talora anche patologie tumorali; gli operatori degli impianti di trattamento e smaltimento dei liquami urbani sono a rischio per infezioni enteriche di varia natura, e per quelli che trattano rifiuti solidi urbani è stata dimostrata l'esposizione a bioaerosol contenente muffe, batteri ed endotossine. A tali fattori se ne aggiungono altri, come il rumore, le condizioni microclimatiche, la radioattività e le vibrazioni, il rischio ergonomico, il disagio lavorativo ed i pericoli per la sicurezza.

La complessità e molteplicità dei materiali soggetti a smaltimento, rende inoltre estremamente articolato lo scenario per alcune tipologie di rifiuti, come quelli sanitari, di particolare rilevanza per la varietà ed il peso dei potenziali pericoli. Infine alcuni materiali, come ad esempio le apparecchiature elettriche ed elettroniche, o gli oli esausti, presentano criticità non ancora completamente conosciute.

Lo "Studio di metodologie innovative per la valutazione dell'esposizione dei lavoratori  ad agenti biologici e chimici derivanti da attività produttive correlate allo smaltimento dei rifiuti" è il punto di partenza per l'istituzione, a Pisa, di un Centro Studi e Ricerche di Igiene del Lavoro. Quale contributo può fornire tale istituto per una più accurata definizione dei rischi che riguardano specificamente gli impiegati nel settore del trattamento dei rifiuti?

Elemento caratterizzante il Centro Studi e Ricerche di Igiene del Lavoro è lo studio nell'ambito della valutazione, del controllo e della comunicazione del rischio chimico e biologico. I temi sviluppati dall'attività di ricerca del Centro riguardano la messa a punto e standardizzazione di metodologie di rilevamento analitico di microrganismi patogeni e di sostanze tossiche e cancerogene, lo studio dei meccanismi di diffusione di agenti biologici e chimici, l'individuazione di biomarkers di esposizione e/o di effetto, la progettazione, la messa a punto e l'ottimizzazione  degli interventi di prevenzione - protezione di tipo collettivo e delle misure preventive, con particolare riferimento ai dispositivi di protezione individuale, la costruzione e validazione di modelli di comunicazione del rischio occupazionale per la creazione di una cultura della prevenzione.

Scopo qualificante del Centro è la promozione ed attuazione  di progetti di ricerca specificamente mirati alla soluzione di problematiche connesse con l'igiene del lavoro sia in termini di caratterizzazione di fattori di rischio già noti  e di definizione di quelli emergenti, che di innovazione metodologica. Un tale Centro vuole rappresentare un punto di riferimento ed un centro di eccellenza per lo scambio culturale essenzialmente connesso alle problematiche del rischio biologico e chimico, per tutte quelle strutture che operano a livello regionale e sovra-regionale nell'ambito della prevenzione sui luoghi di lavoro, come ad es. ASL ed ARPA.

I principi ispiratori del Centro sono stati alla base del progetto "Studio di metodologie innovative per la valutazione dell'esposizione dei lavoratori  ad agenti biologici e chimici derivanti da attività produttive correlate allo smaltimento dei rifiuti", che ha cercato di fare il punto sulle criticità e sulle possibili soluzioni della tutela dei lavoratori in questo complesso settore. Anche alla luce dei risultati raggiunti si può affermare che le attività del centro saranno utili a stimare con maggiore precisione l'esposizione dei lavoratori del settore rifiuti a pericoli di varia natura, attraverso misure ambientali di tipo tradizionale ed innovativo, a verificare l'efficacia delle misure preventive ed a collaborare con enti pubblici ed aziende alla progettazione e realizzazione di interventi di comunicazione del rischio e di formazione per medici competenti, igienisti industriali, RSPP, RLS e per i lavoratori stessi.

 

Torna all'archivio