[16/06/2011] News toscana

Il Parco ringrazia le Fiamme gialle per la lotta contro il bracconaggio in mare

La piaga del bracconaggio offende chi rispetta le regole e soprattutto impoverisce i più bei fondali delle nostre isole. Tutto quello che si può fare per impedire quest'attività illegale è una boccata d'ossigeno per il nostro ambiente marino e per la qualità delle comunità viventi del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano.

Molti non credono quanto sia pesante il prelievo autorizzato attorno a queste isole! Non vi sono tanti pescatori professionisti, ma una miriade di soggetti che svolgono un'attività intensa di prelievo che lascia poche opportunità di recupero degli stock ittici che hanno bisogno di raggiungere la maturità per riprodursi. Le nurseries tra le posidonie proteggono gli stadi iniziali di crescita e poi le insidie nel corso dello sviluppo sono tante. Se a questo sfruttamento regolare si aggiunge il bracconaggio, la sfida per recuperare uno stato di conservazione significativo delle popolazioni ittiche locali diventa quasi impossibile.

Il Parco si batte per la tutela e ha bisogno dell'aiuto di chi ha mezzi e capacità per poter intervenire prontamente. Ogni anno gli agenti della Capitaneria di Porto, del Corpo Forestale dello Stato e della Guardia di Finanza a mare fanno del loro lavoro di controllo a mare un servizio prezioso per contrastare la furbizia e la pervicacia di coloro che hanno troppo tornaconto nel perseguire le attività illecite.

Tante sono state le azioni brillanti che hanno portato in superficie le prove che le attività di frodo sono ancora molto forti. L'ultima in ordine di tempo l'ha raccontata direttamente alla stampa il comandante Angelo Casamento che ha recuperato a Pianosa nei giorni scorsi una rete che ha falcidiato decine e decine di pesci. Al comandante va il nostro più sentito ringraziamento per quello che i suoi uomini sono riusciti a fare, ripulendo il fondale dalla pericolosa trappola, salvando il salvabile.

Certo l'amarezza della scoperta si fa ancora più forte perché l'impegno per far funzionare il sistema di sorveglianza è vanificato dal ripetersi di episodi che evidenziano le difficoltà a prevenire le azioni predatorie. Le motovedette delle Fiamme Gialle sono una risorsa indispensabile per questa repressione e ad Angelo Casamento va tutta la nostra gratitudine.

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