[15/06/2011] News

Anche il Mali investe in infrastrutture idriche, ma la vittoria della battaglia per l'acqua è lontana

Dopo Congo e Zimbabwe continuano gli investimenti per realizzare infrastrutture idriche da parte di paesi africani. L'amministrazione comunale di Bamako, capitale del Mali, ha annunciato di aver varato un progetto per la costruzione di una rete idrica da utilizzare per l'approvvigionamento di acqua potabile di tre quartieri della periferia urbana. Il progetto, che riguarda i quartieri di Kalamba-coro, Tiebani e Kabala, sarà realizzato grazie a un finanziamento per circa 79 milioni di euro, erogato dalla Banca islamica per lo sviluppo.

«Il progetto è stato concepito in un periodo di tempo estremamente breve per poter fornire al più presto un bene essenziale per gli abitanti» ha dichiarato il ministro dell'Energia e delle Risorse idriche, Habib Houane. Nello specifico sarà realizzata una stazione compatta con una capacità giornaliera di 18.500 metri cubi d'acqua, dalla quale si dirameranno le condotte di alimentazione dei quartieri che beneficeranno dell'opera.

Migliorare l'accesso all'acqua e dotare le aree urbane di un trattamento dei reflui è un imperativo per moltissimi paesi africani che per queste carenze hanno anche un'alta mortalità infantile. Nel caso del Mali, uno dei paesi al mondo dove l'Indice di povertà idrica è più basso (quindi la scarsità d'acqua più elevata), ci sono forti criticità anche per altri settori di utilizzo idrico e non solo per quello idropotabile.

Il paese è fondamentalmente ad economia agricola (da questo settore deriva quasi il 50 per cento del pil) e l'acqua disponibile è assorbita quasi tutta da questo comparto anche se i terreni irrigui sono molti ridotti e concentrati nelle aree del delta del Niger. Come si intuisce (considerato il contesto) gli investimenti per rendere più continuo l'approvvigionamento idrico a favore del settore sono ingenti e senza aiuti esterni il paese non riesce a "coprire" nemmeno le priorità.

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